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Ignea

In occasione del loro live all’Honky Tonky di Seregno (MI) in apertura a Butcher Babies e Kobra
And The Lotus, abbiamo avuto l’onore di poter invitare ai nostri microfoni gli Ignea, gruppo
emergente ucraino alla prima esperienza in un tour europeo così importante. Si tratta infatti del
primo concerto in Italia per la band, e noi di HeavyWorlds abbiamo voluto far loro qualche
domanda.
Ecco com’è andata:

Benvenuti su HeavyWorlds, e in Italia, ovviamente. Sappiamo che questo è il vostro primo
concerto italiano e volevamo farvi i complimenti per lo show, è stato davvero fantastico!

(Helle) Grazie!

Quali sono le vostre prime impressioni sul pubblico italiano?

(Evgeny) Piccola ma cazzuta!

(Helle) Sì, è più calorosa rispetto ad altri paesi, come ad esempio in Germania, dove la gente
semplicemente sta lì e guarda, mentre qui abbiamo trovato un clima decisamente più accogliente. È
stato davvero un piacere suonare stasera, mi sono davvero divertita.

Grazie mille. Per la seconda domanda volevo spostare l’attenzione sul vostro ultimo singolo
“Queen Dies”. Si tratta di un singolo tratto da un nuovo album in uscita o è solo un pezzo che
avete deciso di pubblicare?

(Evgeny) Sì, sarà la prima canzone dell’album.

Quindi confermate che c’è un nuovo album in arrivo?

(Evgeny) Si, cominceremo a lavorarci più seriamente dopo il tour.

(Helle) E abbiamo già pronte qualcosa come 6 demo, e stasera avete anche sentito un pezzo nuovo
in ucraino che sarà presente nel prossimo disco. Inoltre anche il brano che abbiamo suonato dopo
“Queen Dies” era una canzone nuova.

Wow, davvero fantastico. Parlando invece del vostro ultimo album “The Sign of Faith”, è
interessante sentire una così grande varietà di stili musicali e sonorità differenti tra loro. A
quali band vi siete ispirati maggiormente per scrivere queste canzoni?

(Evgeny) Per quanto riguarda le influenze metal penso gli Amorphis, gli Orphaned Land e giusto un
pizzico di Epica e Nightwish. Per le altre influenze il Pop turco e il Folk medio orientale.

(Helle) Un grande miscuglio insomma, mischiamo davvero di tutto. Abbiamo anche elementi
elettronici come drum beats, sequencer… Non abbiamo paura di sperimentare, e probabilmente
sentirete più esperimenti nel prossimo album.

(Xander) Ci sarà una musicalità generale più ampia nel nuovo disco. Integrerà ancora più suoni
elettronici, più elementi Folk, ma in una prospettiva differente e non come in “The Sign of Faith”.

Come lavorate a questo progetto? C’è uno di voi che vedete come il leader del gruppo che
scrive la maggior parte dei pezzi, o mettete assieme tutte le vostre influenze per scrivere
queste canzoni?

(Evgeny) Io scrivo i pezzi , e solitamente Helle si occupa dei testi.

(Helle) Sì, ma a volte lui se ne esce con dei pezzi praticamente già pronti, e tutto quello di cui mi
occupo si limita semplicemente a cambiare qualche parola per renderlo più…

(Evgeny) Direi espressivo

(Helle) Sì, forse si
* risata generale *

A questo punto Helle, mi rivolgo a te per la prossima domanda: i vostri testi sono così pieni di
significato e forti di messaggi su fatti di attualità e ideologismi attuali. Prendi ispirazioni da
libri o canzoni? Se si, quali?

(Helle) Alcune canzoni sono basate su ciò che vediamo ogni giorno, come ad esempio “Alga” e
“Seytanu Akbar”, che trattano argomenti sociali. In realtà però non sempre è così: “Queen Dies” ad
esempio è basata semplicemente sulla nostra immaginazione. È solo una storia senza nulla dietro. A
volte per i testi prendo ispirazione da ogni cosa, ma non leggendo libri o testi di altri brani. Nel
senso, posso viaggiare, ascoltare musica, conoscere nuova gente che mi dia nuovi input e mi possa
ispirare, ma non mi piace leggere qualcosa con lo scopo di trarne ispirazione. Non sai mai da dove
quest’ultima possa arrivare.

Questo è molto interessante. C’è una canzone che vi diverte particolarmente suonare dal
vivo? E perché?

(Evgeny) Io dico “Seytanu Akbar” e “Leviathan”. Sono dell’idea che sia come un pugno in faccia
per l’ascoltatore e sono perfette per concludere uno show.

(Xander) Per me “Queen Dies” e “Leviathan”. Mi piacciono perchè sono molto energiche e
scatenano sempre molto movimento sia sul palco che tra la folla.

(Dmitri) Io sono per “Alexandria” perché è molto orecchiabile e veloce, e ovviamente “Leviathan”
perché è la conclusione della nostra esibizione ed è la più energica del nostro repertorio.

(Ivan) A me piace “Queen Dies” perché la parte di batteria è molto pesante (risate generali), e io
vado pazzo per le parti pesanti di batteria. Mi piace molto anche il nuovo pezzo ucraino che sentirete a breve nel nuovo album, perché ci sono delle parti di batteria parecchio interessanti…

(Helle) E i breakdown…

(Ivan) Oh si cazzo, io amo i breakdown!

(Helle) Per me invece sarà sempre “Seytanu Akbar” perché mi sento in una specie di meditazione,
ha un forte impatto su di me.

Qual è stato il momento più difficile che avete dovuto affrontare durante l’intera produzione
del vostro album “The sign of Faith”? E come siete usciti da quella situazione?

(Helle) In realtà non abbiamo avuto nessun particolare problema durante la produzione, perché
stiamo lavorando con un fantastico produttore. È un nostro amico, anche lui ucraino. Ci aiuta
tantissimo in varie cose durante le fasi di registrazione, e grazie al suo aiuto aggiungiamo qualche
piccolo dettaglio ai nostri arrangiamenti come qualche beat accattivante che rende il brano più
completo.
L’unica difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare è stata quella di crescere in quanto a numero di
vendite tra CD, merch e festival, ma ora stiamo lavorando con una grande agenzia di booking,
quindi penso che anche questo problema possa considerarsi risolto.

(Ivan) Io ad esempio mi sono dovuto allenare parecchio per suonare “Alexandria”, perché è molto
veloce.

(Helle) Concordo, anch’io all’inizio faticavo a starci dietro col fiato, ma ora sto prendendo sempre
più confidenza.

(Ivan) Aggiungerei anche “Leviathan” per lo stesso motivo: è davvero veloce!

Qual è la vostra opinione su tutti questi lavori di post produzione che caratterizzano le
sonorità di buona parte della discografia Metal al giorno d’oggi?

(Evgeny) Il fatto è che oggi ci mettono troppo Autotune, troppo Melodyne, troppi breakdown,
troppo Gain, troppe basi di batteria, troppi breakdown… Oh merda l’ho già detto ( risate generali )!
E l’altro grande problema sono le strutture primitive e gli accordi basilari dei brani: LA minore, MI
minore e SOL, basta! Sono tutte uguali!

Cosa ne pensate della scena metal attuale messa a confronto con le vecchi tempi e le grandi
glorie?

(Helle) Beh, qui abbiamo tutti meno di 30 anni, quindi è abbastanza complicato per noi parlare dei
vecchi tempi. Ma in ogni caso ora i giovani musicisti hanno un sacco di opportunità, e chiunque ora
può diventare un musicista, perché chiunque ha il proprio portatile, chiunque ha internet e queste fa
davvero la differenza. Ci sono un sacco di band adesso, e ciò ne influenza la qualità: ci sono meno
band di qualità per il semplice fatto che ci sono troppi gruppi in generale.

Si può dire quindi che questo sia il periodo migliore per il Metal e per la musica in generale?

(Helle) Penso che sia il miglior periodo per provare a trasformare sé stessi in artisti.

Che consiglio dareste a una band Metal emergente?

(Helle) Non provate subito a firmare con un’etichetta perché…

(Evgeny) Mai, MAI! Non firmate mai con un’etichetta!

(Helle) Non è vero!

(Evgeny) Beh, quasi. (risate generali)

(Helle) Il mio consiglio è quello di provare autonomamente prima, perché alcune band si tuffano
subito a firmare con le etichette, legandosi magari a quella sbagliata che non riesce a promuovere il
loro progetto a dovere perché è troppo piccola. In sostanza quindi cominciate per i fatti vostri,
lavorate in proprio e poi firmate per un’etichetta più grande.
Usate internet, e usatelo tanto. Se non sapete come promuovervi autonomamente sul web, trovate
qualcuno che lo faccia al posto vostro, perché davvero fa la differenza.
Ad esempio, questa è la prima volta che andiamo in tour fuori dall’Ucraina e possiamo dire di avere
fan che arrivano ad ogni show in ogni paese, e solo perché sto promuovendo il progetto su internet.
Ah altra cosa: create solamente prodotti di qualità. Certo, questo processo vi ruberà parecchio
tempo, anche per noi è stato così. Ma davvero, non fate video brutti da vedere o registrazioni
scadenti, perché non vi porterà da nessuna parte.

Per lo meno, non al giorno d’oggi, giusto?

(Helle) Esatto, perché tanto potete farlo. Se potete farlo con le vostre risorse, fatelo.

(Evgeny) Se state mettendo in piedi una band, suonate prima per voi stessi per un periodo che va dai
3 ai 5 anni. No, non sto esagerando, perché se salite sul palco troppo presto, manderete all’aria tutto
quanto. Se invece vi prendete i vostri anni a suonare in saletta o in garage, quando salirete sul palco
nulla vi potrà fermare.

Tornare in Italia è nei vostri piani? Nel caso non lo fosse, vi piacerebbe tornare?

(Helle) Assolutamente si! Abbiamo mangiato una buonissima lasagna, ma dobbiamo ancora
provare la pizza ahahahah. Scherzi a parte, mi piacerebbe davvero tanto tornare in Italia e avere più
date. Come ho detto prima, ora abbiamo un’ottima agenzia di booking a supporto, quindi spero di
tornare l’anno prossimo almeno per i festival.

Grazie Mille ragazzi, questa era l’ultima domanda. C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri
fan di HeavyWorlds prima di salutarci?

(Helle) Ascoltate nuova musica, sempre! Molte persone purtroppo rimangono fossilizzate sulle
stesse band, ed è questo il motivo per il quale continuano a non scoprirne di nuove. Quindi vivete
quei gruppi che già amate, ma non smettete mai di scoprire nuovi artisti.

(Evgeny) Non chiudetevi dentro al Metal! Ascoltate del Jazz, ascoltate la Classica e ascoltate il
fottuto Pop. Vi allenerà la mente.

Da HeavyWorlds per stasera è tutto, ci vediamo alla prossima 😉