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KAMELOT – Roy Khan, Thomas Youngblood

Noi di Heavyworlds.com all’edizione 2007 dell’Evolution Festival c’eravamo ed appena finita la loro performance abbiamo avuto la possibilità di fare qualche domanda agli americani Kamelot. Disponibili come sempre, ecco il resoconto della chiacchierata!
Buona lettura!

Com’è andata, vi è piaciuto suonare qui?

Sì, fa sempre piacere suonare davanti a un pubblico che conosce le nostre canzoni! L’aspettativa era quella che avevamo da un festival, lo dicono molte band, comunque cerchiamo sempre di fare del nostro meglio. Ci ha fatto davvero piacere suonare qui, ma vogliamo tornare in occasione di un tour vero e proprio da headliner, con i suoni e le luci appropriate, e fare un intero show da 90 minuti…

Avete avuto problemi con i suoni…

Sì, hanno concesso alle band solo 40 minuti per preparare il palco… è ridicolo sistemare tutto in così poco tempo: non eravamo lì per improvvisare, siamo una band di professionisti e volevamo presentarci come tali. Infatti abbiamo dovuto tagliare la setlist, ce l’hanno fatta ridurre di tre canzoni… Volevamo chiudere con “March of Mephisto” e quindi allo scadere dei nostri 45 minuti abbiamo dovuto tagliare il resto.

Non avete suonato nessun pezzo da “The Fourth Legacy”…

Avendo a disposizione solo 45 minuti, con un nuovo album uscito da poco e il penultimo che è stato quello che per il momento ha venduto meglio di tutti, abbiamo preferito puntare sul materiale più recente.

Che ci dite di “Ghost Opera”, il successore del vostro disco di maggior successo?

“Ghost Opera” differisce dal precedente perché non è un concept, è composto da canzoni slegate tra loro, ognuna ha una storia a sé. Ci è parso carino staccare un attimo dal concept, poiché erano quattro anni ormai che andavamo avanti così. Probabilmente in futuro torneremo a fare dischi concept, ma per ora ci è sembrato giusto cambiare un po’.


Come vi siete trovati a lavorare con il quinto membro della band (Oliver Palotai, uomo molto fortunato – n.d.d.)?

Ha suonato il piano in quest’album, e proposto qualche solo. Ci troviamo molto bene a lavorare con lui, sicuramente rimarrà nella line-up. È un ottimo performer e una bella persona anche nella vita.

Come vedete a distanza di qualche tempo il cambio di etichetta avvenuto con lo scorso album? Siete soddisfatti?

“The Black Halo” è stato un punto di svolta nella nostra carriera, ci siamo ritrovati a lavorare con un maggior budget, a girare dei video…

A proposito di video, cosa ci dite su questo progetto di girare un video per ogni canzone dell’album?

A dire il vero la cosa ci piacerebbe, ma non la realizzeremo. Abbiamo in programma di far uscire quattro o cinque video da “Ghost Opera”, più qualche live, come extra per i fan, ma un video per ogni singola canzone verrebbe a costare davvero troppo. Ci piacerebbe, ma non ce lo possiamo permettere.
In ogni caso oggi grazie a servizi come Youtube o Myspace i video hanno assunto una grande importanza per quanto riguarda la promozione di una band. Grazie a questi canali puoi raggiungere un sacco di persone, e in questo modo ci ha conosciuti gente che non conosceva i Kamelot, ma semplicemente ha visto un nostro video. Myspace è stato un’ottima vetrina per “The Black Halo”.

Quindi credete che Myspace sia un buon mezzo per promuovere una band?

Sì, ma soprattutto per le band che non hanno una casa discografica. Se hai una pagina myspace non è necessario avere anche il sito web: lì puoi già trovare tutto quello che cerchi: informazioni, foto, video, sample… Myspace non è che uno dei tanti mezzi di informazione disponibili oggi.

Oliver (Palotai) e Casey (Grillo) hanno la loro pagina Myspace personale… voi?

(Thomas:) Io sì, ma non la uso molto. I Kamelot sono la mia band, quindi preferisco usare quella del gruppo.

“Ghost Opera” è uscito all’inizio diGiugno. Come vendite è andato meglio questo o “The Black Halo” nella prima

settimana?

“Ghost Opera”, nella prima settimana ha venduto molto. Credo che sia grazie al successo di “The Black Halo”, dei video, del DVD (“One Cold Winter’s Night”, uscito nel 2006)… le canzoni hanno raggiunto tipologie diverse di pubblico rispetto ai precedenti.


In quest’album ci sono anche state scelte musicali diverse: infatti è più oscuro e meno aggressivo del precedente… Inoltre c’è la novità dei filtri applicati alla voce. Come mai questa scelta?

I filtri sono stati usati per delle ragioni ben precise, alla gente la cosa non è piaciuta molto, ma se ci sono è perché c’è un motivo. Abbiamo deciso che ci dovessero essere, e ci sono.

Roy, se tornassi indietro cambieresti idea riguardo alla voce filtrata?

Sicuramente se ne avessi la possibilità ora ci sono cose che cambierei in ognuno dei nostri lavori, ma la questione degli effetti sulla voce no. Sono soddisfatto del risultato.

Quali sono i Paesi che hanno ricevuto meglio “Ghost Opera”?

Norvegia, Svezia, Stati Uniti. Fortunatamente in Europa e negli Stati Uniti le vendite ci vanno abbastanza bene. Certo non siamo ai livelli di certe band, ad esempio Finlandesi, che vendono 50.000 copie facilmente, ma siamo fortunati abbastanza da poter contare su delle buone vendite in parecchi Paesi. Ce ne sono alcuni in cui le vendite non vanno affatto bene, ma adesso che abbiamo la possibilità di fare tour più lunghi vedremo di recuperare anche là.

Come mai non avete fatto tappa in Italia durante il tour coi Leaves’ Eyes?

Saremmo dovuti venire dopo la data in Russia, ma non c’erano voli che ci andassero bene, e quindi la cosa si era fatta troppo costosa. Non possiamo rimetterci noi, e l’offerta per suonare qui in Italia era troppo bassa. A marzo torneremo in Europa, comunque, e faremo il possibile per andare un po’ dappertutto.

Durante il tour negli USA ci saranno dei cambiamenti nella setlist? Suonerete le nuove canzoni?

Sì, sicuramente suoneremo “Rule The World”, e anche alcuni pezzi da “The Fourth Legacy”. Non l’abbiamo ancora deciso con sicurezza, comunque.

E nel tour europeo dell’anno prossimo la scaletta resterà la stessa?

Forse, anche se vorremmo anche inserire qualcosa di acustico, per cui nei nostri 90 minuti di concerto dovremo far spazio anche per quattro pezzi acustici.