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MACHINE HEAD – Dave McLain

Questo è il resoconto di un’intervista svoltasi durante l’ultimo tour italiano dei Machine Head, in un palasharp preso d’assalto già parecchie ore prime dello show (che comprendeva anche Children Of Bodom e Slipknot) da orde di fan esagitati. Dei quattro devastatori nucleari americani, abbiamo potuto parlare con Dave McLain, il potente batterista del gruppo.

Ciao Dave, tutto ok?

Diciamo di sì, grazie.

Siete soddisfatti del vostro tour? Come sta andando?

Sta andando bene, direi. Siamo in tour con dei vecchi amici (ride), ci piace girare e dividere il palco con gli Slipknot e ci divertiamo molto quando siamo in giro a tenere concerti in loro compagnia.

Quali aspetti tecnici rendono speciale “The Blackening”?

Abbiamo fatto canzoni molto lunghe, non ce ne frega niente che vengano suonate per radio o meno. E’ un disco che ci ha aperto nuove frontiere, ci ha portato a lavorare molto per assemblare i pezzi, aggiungendo o tagliando parti dei nostri brani fino ad arrivare al risultato finale. Il fatto di provare a suonare cose più o meno difficili è sempre una sfida per noi, e sfidare se stessi e andare oltre i propri limiti significa per me essere dei veri musicisti.

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Agli esordi eravate una thrash metal band, ma mettevate in riga anche band di altri generi, eravate per loro un punto di riferimento. Per ogni nuovo movimento che nasceva, come il grunge, c’era qualcuno che vi indicava come i migliori della scena, o sbaglio?

No, non credo che siamo nati sulla scia del grunge, ma considerando che c’erano molte band che seguivano quel filone, siamo stati una risposta anche a ciò che succedeva in quella scena.

Molte date sono andate sold-out, la risposta dei fans è stata davvero grandiosa. Cosa ne pensi?

Siamo ovviamente molto soddisfatti e siamo molto grati a tutti i nostri fans. Quando saliamo sul palco, cerchiamo di dare sempre il massimo, per rendere omaggio alla loro “fede” (sorride).

Progetti per il futuro?

Per ora siamo impegnati con il tour, e lo saremo fino al 2010, per cui adesso non ci sono altri progetti di mezzo. Stiamo realizzando una specie di documentario (ora capisco il perché di questo cameraman che continua a riprenderci, sta a vedere che che mi rivedrò nel dvd, n.d.r.). I Metallica hanno fatto lo stesso con “Some Kind Of Monster”, così vivi la vita quotidiana del gruppo giorno per giorno, e capisci quello che facciamo. Cose belle, cose brutte, ad ogni modo spero che sia un’esperienza che i fans apprezzeranno.

Sarete in tour con i Metallica, ve l’aspettavate?

Quando abbiamo fatto “Through The Ashes Of Empires” chiesi di poter andare in tour con i Metallica, e ora sta realmente succedendo! So che a loro piacciamo, abbiamo fatto un paio di concerti insieme e so che hanno apprezzato il nostro ultimo lavoro. Sicuramente, i Metallica non hanno bisogno di noi per fare sold-out!!!

Qual è il miglior musicista con cui tu abbia mai lavorato?

Per me il migliore rimane sempre Robb!!!

Il tuo brano preferito della vostra discografia?

“Halo”, decisamente, contiene tutte le cose migliori fatte finora, contiene delle splendide armonizzazioni chitarristiche e una voce incazzata come non mai.

Cosa ne pensi dei Children Of Bodom?

Bravi, dei buoni musicisti (si vede chiaramente che non gliene frega poi troppo, n.d.r.).

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Con il successo di “The Blackening”, sentite maggior pressione da parte dei media?

No, per ora no. Esiste sempre un minimo di pressione per quel che fai, quando sei una band sotto i riflettori come la nostra. L’unica cosa che ci interessa è che ai nostri fans piaccia quel che facciamo.

Cosa ne pensi dei Fear Factory? (domanda un po’ bastarda, visti i precedenti screzi con la band che fu di Dino Cazares)

(Mi guarda strano, ride. O mi vuole spezzare in due?, n.d.r.) Ti rispondo che non ho una vera opinione in materia. (Si crea un po’ di sconcerto, n.d.r.)

Che evoluzione avete avuto nel sound?

Il nostro primo album è stato uno dei più significativi del periodo in cui è uscito, il secondo ne è stata la logica conseguenza.

Bene, allora pensi che voi siate stati più innovativi dei Fear Factory, che si stavano affermando anche loro in quegli anni? (Adesso mi fulmina)

(Mi guarda, resta un po’ in silenzio, poi sorride e capisce che la mia è solo una battuta un po’ sarcastica che si ricollega alla domanda precedente) Francamente, non lo so!

Hai qualcosa da aggiungere?

Comprate le nostre magliette e i nostri dischi, non li scaricate, anche se so che lo fate lo stesso.

Ciao Dave e grazie per la tua disponibilità.

Grazie a voi.