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Madhouse

Circa un mese fa avevamo avuto modo di recensire il loro album “MadHouse Hotel“, che ci aveva colpito decisamente in positivo. Ora è arrivato il momento di scambiare quattro chiacchiere coi MadHouse stessi, per saperne di più sul disco in questione e su eventuali progetti futuri. Ecco cosa ci hanno detto.

Benvenuti su HeavyWorlds. Non credo di essere il primo a domandarvelo, ma cosa avete fatto in questi quattro anni trascorsi tra l’uscita del vostro EP di debutto e “MadHouse Hotel”?

In realtà sono trascorsi meno di quattro anni. L’EP infatti è stato pubblicato a fine 2015 ed il nuovo album “MadHouse Hotel” è uscito a marzo del 2019.  Il primo anno e mezzo è stato dedicato completamente alla promozione dell’EP “You Want More”, solo successivamente siamo rientrati in studio ed abbiamo dedicato circa un anno e mezzo alla scrittura e alla produzione del nuovo album rivoluzionando anche la line up.

Potete spiegare ai nostri lettori cosa si cela dietro il titolo dell’album e quali sono le tematiche affrontate?

“MadHouse Hotel” è il nostro primo full length prodotto da DysFUNCTION Productions (Fear Factory, Logan Mader, Dan Korneff, Alteria, Logical Terror, Klogr, Trick or Treat) uscito il 29 marzo, successivo al nostro primo EP “You Want More” prodotto da Marco Barusso e pubblicato nel 2015.

Il titolo del nuovo disco è formato da due parole in contrapposizione tra loro: “MadHouse” che, oltre ad essere il nome della band, significa “manicomio” e rappresenta un posto in cui si viene rinchiusi contro la propria volontà in antitesi ad “Hotel” dove di solito invece si sceglie di soggiornare.

L’album è un concept composto da 10 brani dove ogni singola track rappresenta una stanza dell’hotel in cui ogni ascoltatore, presa la chiave della propria camera, sceglie di soggiornare per ritrovare o ricercare la propria dimensione.

La chiave rappresenta a livello simbolico la capacità di scelta che ognuno di noi possiede per poter vivere al meglio la propria vita. E’ un invito a guardare dentro sé stessi, a volte combattendo le proprie paure ed insicurezze, per capire meglio ciò che ci circonda e per intraprendere realmente il percorso di vita che più ci rappresenta e ci può rendere felici.

Come è stato recepito il disco? Vi aspettavate un simile risultato?

L’uscita del nuovo album era attesa, sia da noi in primis che da chi ci segue. Inoltre in tempo zero dall’uscita diverse radio e webzine italiane e straniere hanno subito condiviso news, recensioni e brani. Siamo rimasti positivamente sorpresi del riscontro ricevuto e dal grande affetto e supporto, di cui siamo immensamente grati, che circonda la nostra band.

Musicalmente parlando, quali sono i punti di forza di “MadHouse Hotel” secondo voi?

Credo che i punti di forza siano due: la spontaneità di scrittura che non si rifà a nessun modello in particolare e i testi sempre autobiografici di Federica. Per noi la musica è principalmente comunicazione.

Come nasce una canzone dei MadHouse? È iniziativa del singolo o vede la partecipazione attiva di tutto il gruppo?

Dipende, spesso le idee di linee vocali arrivano da Federica, altre volte sono proposte di riff musicali di Filippo (chitarra ritmica e cofondatore della band). Ogni input creativo può essere funzionale alla scrittura.  Da queste basi si sviluppano successivamente i brani in studio.

Avete già delle date fissate per promuovere il disco? E cosa farete nel futuro prossimo?

La promozione dell’album è iniziata subito in concomitanza con l’uscita dell’album e così il tour incominciato con lo showcase e che prevede live che toccheranno sia città italiane che europee. Siamo infatti appena rientrati da date in Croazia, Ungheria e Repubblica Ceca.

Ora faremo altre date in Italia per ripartire per l’estero in autunno. Nel frattempo uscirà l’official audio del nostro primo singolo e più avanti il video clip di un nuovo brano estratto dall’album.

Per Federica: a livello di cantanti, c’è qualcuno in particolare a cui ti ispiri?

Il mio back ground musicale è piuttosto eterogeneo ed il mio lavoro di vocal coach ha sicuramente ampliato il mio contatto con generi musicali diversi. La mia inclinazione è sicuramente più rock / hard rock. Non ho in realtà una band o un artista a cui mi ispiro in particolare.

L’intervista è conclusa. Se volete potete lasciare un messaggio ai nostri lettori.

Un saluto ed un ringraziamento a HeavyWorlds e a tutti i lettori.  Vi invitiamo non solo ai nostri live ma anche ad ascoltare il nostro nuovo album “MadHouse Hotel” che è disponibile su tutti i digital store. Seguiteci sul nostro sito www.madhouseband.it e sui social come “madhouse rockband”.