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MEGADETH – Glen Drover

Abbiamo incontrato nel backstage del Gods of Metal il chitarrista dei Megadeth Glen Drover. Sebbene non sia lui il vero mastermind della band, abbiamo potuto ugualmente soddisfare qualche curiosità riguardo al nuovo album United Abominations e sulle vicende della band americana.

Partiamo con una domanda sull’ultimo album, United Abominations. E’ stato definito come una buona sintesi dell’evoluzione musicale dei Megadeth, dalla nascita ai giorni nostri. Che ne pensi?

Sì è vero. Penso che sia una combinazione tra il vecchio e il nuovo materiale. Penso ci sia un ritorno alle influenze meno recenti, allo stile più aggressivo con maggiore enfasi sulle chitarre. Dave ha saputo spaziare bene anche introducendo nuove idee, quindi ritengo che questo album rappresenti una buona combinazione dei diversi aspetti musicali della band.

Che cosa rappresenta questo album nella carriera dei Megadeth?

Credo che sia da vedere come un ritorno. E’ un album molto valido, forte e noi ne siamo molto fieri. E’ un po’ come gli album del passato. Anche il penultimo era molto buono, ma questo è decisamente un buon passo avanti.

Il pubblico sta giudicando questo album come un ritorno dei gloriosi Megadeth di un tempo. Ti fa piacere che gli ascoltatori la pensino a questo modo?

Sì, decisamente. Sono molto contento, anche perché è il frutto uno sforzo che abbiamo compiuto proprio in questa direzione. Specialmente per me e Shawn che siamo cresciuti con “Peace sells… But Who’s Buying” e “So Far So Good… So What!” e tutti gli album più vecchi. Siamo stati molto influenzati da questi dischi e abbiamo voluto abbracciare il passato e portare questo feeling nel nuovo album.


Nel remake di “A Tout Le Monde” compare la nostra Cristina Scabbia. Come siete arrivati a sceglierla per reinterpretare questo brano?

Onestamente non ero presente nel momento in cui sono state vagliate le diverse cantanti, ma so che è stata l’ultima ad essere “provinata” e alla fine è stata scelta proprio lei. Sono state ascoltate un po’ di cantanti e lei è stata quella che è piaciuta di più. Dave aveva quest’idea di rifare il brano con una presenza femminile con cui dividere le parti vocali in modo da avere una versione più moderna di A Tout Le Monde, tutto qui.

Ma tra la nuova versione e l’originale quale preferisci?

Mi piacciono entrambe. Ovviamente sono un po’ più affezionato a quella in cui abbiamo partecipato anche io e Shawn. Penso sia una buona versione di questo pezzo, leggermente più veloce… Alla fine però mi piacciono entrambe le versioni, anche se le ragioni sono differenti.

L’album sta andando molto bene e anche in Italia è stato in classifica. Siete soddisfatti dei risultati ottenuti?

Oh, sì, sicuramente! Eravamo consci del fatto di avere un buon album… Abbiamo fatto del nostro meglio, come del resto fanno tutte le altre band, sperando che il successo arrivasse. E’ una cosa difficile al giorno d’oggi, perché ci sono tantissime band sul mercato… Bisogna giocare bene le proprie carte.

Cosa pensi del fatto che oggigiorno gli album vengono spesso diffusi su internet tramite i programmi di filesharing?

Ah non mi piace proprio. La gente si scarica gratuitamente gli album, masterizza un sacco di copie per i propri amici… E questo crea dei problemi all’industria musicale. Le vendite ne risentono… Per registrare un album ci vogliono tanti soldi e purtroppo molta gente non capisce questo concetto.

Ma pensi che fare album con contenuti extra che invoglino il pubblico ad acquistarli possa in qualche modo arginare il fenomeno?

Sì, un sacco di band lo stanno facendo… Ci sono i bonus DVD e cose del genere che sono inseriti apposta all’interno degli album per invogliare ad acquistare il pacchetto completo… Anche se ovviamente la gente dovrebbe comprare lo stesso gli album e non scaricarli eheh…


Che cosa mi dici del processo di composizione dell’ultimo album? Com’è venuto alla luce United Abominations? Qual è stato il tuo contributo?

Dave ha scritto tutto l’album, eccetto una parte di un brano intitolato Never Walk Alone, al quale ho contribuito io musicalmente. Per quanto riguarda i testi li ha scritti come sempre tutti lui.
La creazione di quest’album in sé è stata molto divertente, ho potuto lavorare molto sulle chitarre e mi sono sentito veramente parte della band, più coinvolto rispetto ad altri progetti a cui ho partecipato nel passato.
Tutto il processo è stato molto naturale e divertente, ci troviamo tutti bene insieme caratterialmente e abbiamo un buon metodo di lavoro in studio, efficace e allo stesso tempo divertente.
Penso che l’album rifletta tutto questo e che sia venuto così proprio perché abbiamo trovato lo spirito giusto.

E riguardo ai live?

Anche dal vivo va tutto benissimo… Ripeto, lavoriamo molto bene assieme. E questo conta molto per la riuscita dello spettacolo. I rapporti sono ottimi, ci prendiamo cura l’uno dell’altro, siamo proprio una squadra, qualsiasi cosa succeda.
Ci piace proprio lavorare insieme e credo proprio che sia evidente. Guardandoci suonare si capisce che ci stiamo divertendo.

Quali sono i piani per i prossimi concerti?

Beh ci saranno sicuramente diverse date, ma non abbiamo ancora annunciato nulla ufficialmente. Penso che presto verranno rese note le date dei prossimi concerti. Non c’è ancora niente di definito, ma presto sarà tutto pronto.

Sai se ci sarà una nuova edizione del Gigantour anche per il 2007?

Beh sì so che se ne è parlato, ma anche in questo caso non c’è niente di definito. Non ci sono ancora dettagli in merito a come e quando si farà o a quali band parteciperanno questa volta. A tempo debito si saprà tutto.

Che cosa ti aspetti da questa esibizione al Gods Of Metal?

Sarà sicuramente fantastico! L’ultima volta che abbiamo suonato al Gods Of Metal il pubblico è stato veramente molto caloroso e ce ne ricordiamo ancora. Per questo sono sicuro che ci divertiremo molto.
Poi questo sarà l’ultimo show del tour prima di tornare a casa, quindi penso proprio che andrà tutto molto bene. Mancano due ore… tra poco sarò sul palco!

E cosa farai in queste due ore? Ti preparerai per lo show…

Beh farò ancora qualche intervista… e poi piano piano comincerò a prepararmi, a scaldarmi un po’ con la chitarra, cambiarmi… Di solito entriamo nei camerini più o meno un ‘ora prima per prepararci seriamente.

C’è qualcosa che vorresti dire ai fan italiani e ai lettori di Heavyworlds?

Beh vorrei ringraziare tutti quanti per il loro supporto, spero che il nuovo album vi piaccia! Siamo davvero felici di suonare a questo festival… Grazie a tutti!