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SONIC SYNDICATE – Roland, Robin, Richard

Abbiamo incontrato i tre fratelli della giovane band svedese, Robin, Richard e Roland. Su di loro il colosso Nuclear Blast sembra aver decisamente puntato. Ecco cosa ci hanno detto!

Ciao e grazie per l’intervista! Parliamo un po’ del vostro ultimo album. Da cosa deriva il titolo, perché l’amore secondo voi è un disastro?

Robin: Perché l’amore è un disastro? Beh, non deve esserlo per forza, diciamo che è come un paradosso, possono esserci molti disastri non necessariamente relazionati con l’amore, nell’album parliamo di molte problematiche mondiali a nostro modo così come di cose molto personali. Penso che il titolo sia quindi un paradosso che racchiuda una visione generale dei contenuti del disco, l’amore e altri disastri.

Rispetto al precedente album ho notato una struttura meno complessa a vantaggio di una maggiore immediatezza. Cos’è cambiato nel songwriting che vi ha portato a fare questa scelta? Puoi raccontarci un po’ del processo produttivo e compositivo?

Robin: Abbiamo scritto quest’album insieme, quello precedente invece era stato scritto da un solo elemento della band. Questa volta tutti quanti hanno partecipato al processo di scrittura. È per questo che secondo me l’album è uscito così differente da Only Inhuman. Penso che ciò sia un’ottima cosa poiché tutti ci hanno messo dentro una parte di quello che sono, siamo molto felici e fieri del disco e della maniera con la quale abbiamo lavorato insieme. Tutto è andato per il meglio!

Roland: Io non sono proprio d’accordo nel dire che quest’album è più “semplice” del precedente, quando proviamo del nuovo materiale questo non deve essere per forza semplice o complesso. Come ha detto Robin quest’album è molto diverso dal precedente. Ovvio, sono presenti due canzoni lente che a un primo ascolto possono sembrare “semplici”, ma abbiamo inserito anche molti elementi che rispetto a Only Inhuman donano colore ai pezzi.

Richard: Non penso che sia necessario fare parti super complicate per fare buoni pezzi, così come non credo che una canzone semplice sia una canzone peggiore, noi scriviamo quello che ci sentiamo di scrivere, non ci importa se poi il risultato è, come detto prima, super complicato o molto semplice. Scriviamo la musica che ci piace, che ci esce dal cuore!

Direi che è proprio quello che volevo sentire!

Richard: Yeah!

Ho trovato l’artwork della copertina molto bello, riprende palesemente quella del disco precedente. Che legami ci sono tra Only Inhuman e Love and Other Disasters?

Robin: Direi che il protagonista delle nostre copertine rappresenta un po’ la nostra musica, con ogni album sale di un gradino, un po’ come noi. Con ogni album cresciamo un po’, come questo insetto meccanico. Ovviamente è il successore del disco precedente, una figura meccanica e metallica che di volta in volta diventa sempre più umana. Penso che rappresenti il nostro modo di fare la nostra musica. Noi, come lui, siamo sempre alla ricerca di un’evoluzione.

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Possiamo aspettarci quindi un seguito sulla stessa filosofia degli ultimi due?

Robin: Ovviamente sì.

La vostra storia ha subito un grande balzo in avanti dopo il contratto con la Nuclear Blast, come ci si sente a essere una band giovane che lavora per un’etichetta così importante e suona a fianco di gruppi del calibro degli In Flames?

Robin: È certamente un sogno divenuto realtà! Era ciò che volevamo e ciò per cui abbiamo lavorato un sacco. Lo scorso anno è stato davvero molto frenetico, avevamo e abbiamo un sacco di cose da fare. Sembra che la nostra carriera sia iniziata proprio con il nostro ultimo disco!
Questo sogno però porta con sé duro lavoro, ogni giorno diamo il massimo per il futuro della band. Infatti, quando ci si prende una piccola pausa dal gruppo per tornare un po’ alla vita “normale” tutto è così calmo! La nostra vita è come le montagne russe!

Richard: Devo dire poi che suonare con gruppi del calibro dei Nightwish e degli In Flames è decisamente grandioso!

Quali pezzi del nuovo disco preferite portare on stage?

Robin: Beh, questa è una domanda difficile…

Nessuna preferenza?

Robin: Penso che ognuno di noi ne abbia una preferita, secondo me un pezzo grandioso in live sia Powershift. Credo che tutto il gruppo sia d’accordo con me riguardo questa canzone ed il suo effetto dal vivo! Mi piace molto anche Hellgate Worcester, un pezzo molto veloce che fa la sua bella figura on stage e… diamine, amo suonare tutte le nuove canzoni dal vivo!

Richard: Io preferisco Red Eye Friend e Ruin!

Roland: Già, Ruin è grandiosa dal vivo!

Robin: Già!

Nella vostra formazione non è più presente un tastierista da tempo ma nei vostri album compaiono comunque tastiere. Come mai questa scelta? Porterete le basi anche dal vivo?

Richard: Oh, eccome se c’è! È molto piccolo e resta seduto in una piccola scatola!

Robin: Comunque no, non abbiamo intenzione di prendere un tastierista in futuro, ci sono già troppi elementi nel gruppo, siamo sei! Avevamo un tastierista ma poi abbiamo deciso che non era molto adatto alla band, quindi abbiamo deciso di utilizzare un computer per le basi, è molto comodo.

Roland: Molte band lo fanno e quindi perché non farlo anche noi? Pensiamo che l’aggiunta di un tappeto di tastiere non troppo invasivo nel proprio sound sia una bella cosa.

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Avete condiviso il palco con numerose band di prestigio in molti club e festival del calibro di Wacken, dove vi sentite più a vostro agio a suonare?

Tutti: Festival!

Robin: Secondo me la grossa differenza sta nel fatto che nei club ci sono solo persone che sono lì a sentire i Sonic Syndicate, in un festival si possono trovare moltissime persone che vengono a sentire moltissime band e probabilmente ci sono persone che non ci hanno mai neanche sentito nominare che arrivano a sentirci. È un’ottima cosa, ci permette di farci conoscere. Oh, e ovviamente i festival sono dei party fantastici!

Roland: Ovviamente amiamo anche suonare nei club, nei locali hai un contatto con il pubblico ed i fan molto più ravvicinato rispetto ad un festival.

Robin: Comunque penso che tutti noi siamo d’accordo riguardo ai festival, più persone, strumentazione migliore, un grande stage dove correre senza correre il rischio di scontrarsi l’un l’altro!

Richard: Cose che accadono on stage!

Robin: Ci sono pro e contro, nei club c’è più intimità, nei festival c’è una mentalità diversa dove la gente è lì anche per il puro divertimento.

Vero! Ad ogni modo grande show a Wacken!

Tutti: Oh grazie!

A quando un tour da headliner?

Richard: Sì, ci sarà qualcosa a Febbraio – Marzo, non è ancora confermato ma qualcosa si sta muovendo, gireremo l’Europa da headliner o co-headliner, non lo sappiamo ancora.

Roland: A breve avremo il Darkness Over Christmast tour tra Natale e capodanno, altri concerti come co-headliner e probabilmente un tour in Giappone. Ah, e poi ovviamente d’estate…molti festival!

Una curiosità: come vi è saltato in mente di fare una cover delle Tatu? Ultimamente molti gruppi si lanciano a fare riadattamenti metal di canzoni pop ma questa proprio non me la aspettavo! Di chi è stata l’idea?

Richard: Eheheh! Beh è una cosa che risale a un po’ di tempo fa, quando quella canzone uscì la odiammo così tanto finché un giorno in sala prove non decidemmo di suonarla! Poi tempo dopo pensammo che stesse bene nel disco! Quando la stavamo registrando, continuavamo a pensare “odio questa canzone…non voglio più sentirla”! Ahahahah!