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TAROT – Zachary Hietala

Se avete timore della schiettezza, allora tralasciate di intervistare certi personaggi metal! Non ci sono storie se le cose sono bianche o nere, difenderanno il loro credo fino in fondo. La dimostrazione? Un nome e un cognome: Zachary Hietala, fratello del ben più famoso Marco militante (anche) nei Nightwish, e co-fondatore di quello che è considerato uno dei marchi indelebili dell’heavy metal in Finlandia: i Tarot! A poca distanza da “Gravity Of Light”, il quartetto esce con la riedizione del primissimo album, dandoci l’occasione di poter scambiare quattro parole con lui, punzecchiandolo e rendendogli la vita un po’ dura…ma non si scompone, risponde a tono e rimane sulle sue idee…a voi il resoconto:

Ciao Zachary! Benvenuto in Heavyworlds.com! Come vanno le cose in casa Tarot?

Ciao a tutti! Stiamo facendo la parte finlandese del MMXI tour e le cose vanno alla grande! Nel mese di maggio ci troveremo a provare l’intero nuovo album in modo da poterlo proporre interamente dal vivo in pochi e selezionati festival.

In questi giorni il mondo vedrà la re-release del vostro primo album, intitolata “The Spell Of Iron MMXI”, nel suo 25° compleanno…ti va di raccontarci qualcosa a proposito?

Non sembra vero, ma sono passati ben venticinque anni dalla pubblicazione della versione originale di “The Spell Of Iron”…avevamo intenzione di celebrare questo evento in un modo speciale, e rifarlo da capo c’è sembrato il più spontaneo.

Quali differenze ci sono tra l’originale e la ‘versione XXVI’?

Tantissime…abbiamo inserito un sacco di cambiamenti nella nuova versione…per esempio abbiamo variato alcune tonalità, magari il tempo a certe songs e perfino certe lyrics sono state aggiornate. Ovviamente abbiamo mantenuto la maggior parte delle linee vocali originali e la quasi totalità del riffing di chitarra ma trasportandoli nel sound tipico dei Tarot del 2011.

Perché avete scelto di riregistrare il primo disco nella sua totalità?

Non c’è una singola ragione, a dir il vero…una prima motivazione è che oggi siamo mooolto più heavy di allora e l’idea di riregistrare questo disco era in cantiere già da qualche annetto. Oltrepiù Janne e Tommi non erano nella band a quei tempi, per cui si è dimostrata una grande opportunità per loro registrare quelle songs oggi…e poi era un disco che ci rappresenta ed è stato giusto rifarlo di nuovo…inoltre ci sono ragioni più ‘pratiche’: molti fans non sono mai riusciti a sentire l’originale ma ora, e grazie anche alla Nuclear Blast che ci segue, possono averlo tra le mani e completamente nuovo…magari riusciremo a trovare anche nuovi fans! (RIDE)

”The Spell Of Iron” è considerato come uno dei must dell’heavy metal finlandese…ma che feedback ci furono 25 anni fa e quali feedback vi aspettate oggi?

Mah…allora fu accolto molto bene. Oggigiorno credo che le cose possano essere più complicate…qualche puritano, attaccato ai nostri esordi, sicuramente odierà l’idea di un ‘remake’ ma, hey, è la nostra musica e ne facciamo ciò che vogliamo. Se non lo accettano, beh, vadano a riascoltarsi l’originale e lascino la nuova versione a chi è più ‘open-minded’!

Avete quindi già deciso di suonarlo interamente dal vivo?

Si, come ti dicevo prima, abbiamo qualche festival in cui il tempo datoci si aggira intorno ai 45 minuti! Sto parlando dei mitici festival estivi che ormai sono alle porte, e che potranno vederci esibire l’intero “The Spell Of Iron MMXI”…sto parlando di scenari come il Sauna Open Air o il Tuska Open Air, quindi di festival piuttosto corposi!

imm

Non mandarmi al diavolo, ma vorrei farti notare che pochi mesi fa pure i Manowar hanno pubblicato “Battle Hymns MMXI”…so che è solo una mera coincidenza, ma è così importante dare nuova vita e nuova linfa vitale ai cosidetti ‘album storici?

Detto sinceramente: non sono a conoscenza delle ragioni che hanno spinto altre band a riregistrare i loro vecchi dischi, ne tanto meno mi interessa saperne di più…le nostre, oltre a quelle che ho citato prima, sono molto chiare al riguardo: trovare l’originale di 25 anni fa per molti fans è pressochè impossibile e purtroppo la Nuclear Blast non potrà pubblicarne eventuali versioni rimasterizzate perché i diritti appartengono ad un’altra etichetta. Per cui era triste sapere che i nuovi fans della band non potessero avere tra le mani quel disco senza doverlo scaricare dal net…ora possono! Grazie a questa nuova veste che gli abbiamo donato!

Tu e Marco siete nella scena metal da tantissimo tempo…come l’avete vista evolvere durante tutti questi anni?

Beh…ora ci sono tantissimi stili e il metal è influenzato da moltissimi altri generi mentre quando abbiamo iniziato noi c’erano l’heavy metal con la NWOBHM e il thrash stava muovendo i suoi primi passi, niente di più. Anche i metodi di registrazione sono notevolmente cambiati, così come l’ottenere un contratto discografico o una booking agency…all’epoca dovevi farti il culo in un sacco di tour come warning up prima di poter sperare in un contratto discografico o che qualche etichetta si interessasse a te. Ora, con Facebook, Myspace e i siti internet è più facile avere seguito o interesse da parte di qualcuno…le tecnologie sono notevolmente mutate rispetto a quando abbiamo registrato “The Spell Of Iron”; se ripenso a quei tempi, dovevi prepararti per arrivare in studio al meglio perché le registrazioni avvenivano in analogico…dovevi registrare l’intera canzone o quasi senza pause o errori mentre oggi puoi disporre di sistemi che facilitano anche questi processi. Questo vuol dire più bands in giro perché in fondo ognuno può farsi un home studio perfino nell’armadio dei vestiti a casa con tutta la digitalizzazione e i vari plug-ins di cui si può disporre. Anche chi di talento non ne ha può creare musica ascoltabile…che tristezza, però!

”Gravity Of Light” è uscito lo scorso anno e ha ottenuto ottimi feedback…avete già pianificato qualcosa per il vostro prossimo album inedito?

Le cose stanno così…saremo in tour sino a fine anno e dopo i Nightwish inizieranno a muoversi, a seguito dell’uscita del nuovo album nel 2012, per cui Marco sarà via con loro e questo permetterà ai Tarot di effettuare una pausa. Dopo di che io e Janne avremo il tempo di preparare i primi demo delle nuove songs da dare a Marco che potrà lavorare con il suo Mac in tour…per cui mi viene molto difficile darti date precise, ma so che ci vorrà molto tempo.

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In effetti se diamo un’occhiata alla vostra discografia il lasso di tempo tra un disco e l’altro è sempre piuttosto consistente…dipende maggiormente dalle vostre attività extra oppure dall’ostinazione sul songwriting perfetto?

Non c’è mai piaciuto pubblicare un album ogni anno…e, a dirla tutta, trovo che il materiale di molte band risulti mediocre appunto perché decidono di pubblicare un disco all’anno. Ci piace prendere delle demo inizialmente e poi lasciar passare un po’ di tempo, quasi dimenticandoci come suonino; poi, se necessario, cambiamo qualche parte o riregistriamo qualcosa…Ci vogliono dai due ai quattro anni per dare l’ok a un nostro nuovo album, ma sono perché riteniamo di dover mantenere i nostri standard ad altissimi livelli…o meglio, così la pensano i nostri fans!(RIDE)

Ok Zachary, il tempo stringe…ti va di dare un saluto ai fans italiani dei Tarot?

Certo…’Feet In The Mud, Fists To The Sky!” (ve la lascio ‘originale’!).