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TIM RIPPER OWENS

E venne il giorno del disco solista anche per Tim “Ripper” Owens. Dopo le peregrinazioni, non del tutto fortunate, alla corte di Iced Earth e Judas Priest, nonché la collaborazione con il guitar-hero Yngwie Malmsteen, Ripper ha pensato fosse giunto il momento di mettersi in proprio. Ha assoldato una sfilza di nomi “pesanti” del panorama metal odierno (la lista è sterminata e la trovate nell’intervista), e insieme a loro ha dato sfogo ai propri estri creativi, soffocati nelle band in cui ha militato finora, dov’era considerato più che altro un ottimo esecutore di materiale altrui, e di voce in capitolo sulla composizione dei brani ne aveva ben poca. Eccovi le prime impressioni su questa nuova avventura nelle parole del singer americano.

Dopo tanti anni di carriera in grandi band come Judas Priest e Iced Earth, e le collaborazioni con Malmsteen, perché hai scelto di fare un album solista?

Beh, la mia manager ha pensato che fosse giunto il momento, e sono d’accordo con lei, era il momento giusto, era arrivata l’ora di fare quello che volevo io, e non quello che voleva qualcun altro. Mi sono divertito molto!

L’idea è quella di rimanere vicino allo stile che i tuoi fans hanno potuto conoscere nelle tue esperienze passate, o hai provato a sorprendere gli ascoltatori?

Più o meno è così: volevo fare un cd che mi sarebbe piaciuto comprare ed ascoltare, e tutto quello che ho registrato va in quella direzione. Può essere considerato un po’ più “vecchia scuola”, questo cd, ma è metal in ogni sua parte.

Quali erano gli aspetti che non riuscivi a sperimentare e a portare nelle bands passate, e che ora sono diventati realtà?

Non è tanto una questione di preoccuparsi se a qualcuno nella band possa piacere una mia canzone, questa volta era solo per me e volevo far piacere a me stesso… I Beyond Fear sono una band, e lì vorrei che fossero tutti felici!

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La cover del tuo album sembra un cartone. Che significato ha questa bizzarra immagine?

E’ un’immagine divertente, penso che non sia per niente strana, ci sono bands che hanno mostri da una parte, macchine dall’altra, e altre cose veramente stupide. Questa è semplicemente una cover che assomiglia ad un poster di un vecchio film, od ad un film di Quentin Tarantino. La adoro, quando la guardo assieme ad altre copertine, colpisce l’occhio e non è per niente simile a tutte le altre cover senza arte né parte.

Qual’è il cantante che ti ha ispirato di più nella tua carriera?

Me ne piacciono tanti di cantanti: intendo Ronnie James Dio, Rob Halford (eh beh, dico io, hai pure preso il suo posto per un certo periodo! NDR), Chris Cornell, potrei veramente andare avanti per ore, mi piace ascoltare dei bravi cantanti metal, i migliori cantanti al mondo!

Quali sono le canzoni nell’album che descrivono la parte più aggressiva di te, e quali sono le canzoni che rappresentano invece il lato più soft della tua musica?

Una canzone soft è sicuramente “Starting Over”, e “To Live Again”, ma tutto il cd è piuttosto aggressivo., incentrato sul mid-tempo. E’ decisamente rock.

Questo album solista è solo un episodio singolare della tua carriera, o vorresti creare una tua band e una carriera tua, senza essere impegnato in altri gruppi?

Mi piacerebbe continuare in tutti e due i sensi, voglio dire che ho molto tempo a disposizione, se ora riesco contemporaneamente a seguire Yngwie [Malmsteen NDR], Beyond Fear e pure il mio cd, perché non dovrei riuscire a star dietro a una band tutta mia! Questo cd per me vuol dire tanto, ed è per questo che lo faccio … quindi mi butto a capofitto nella nuova avventura, senza risparmiarmi!

Chi ti ha aiutato in questo album?

Il disco è prodotto da Bob Kulick e masterizzato da Brett Chassen, mentre Wendy Dio ha dato una mano a mettere tutto insieme, e qua c’è una bella lista di musicisti che puoi aggiungere a loro. (Risata)

Chitarre
Michael Wilton (Queensryche), Chris Caffery (Trans Siberian orchestra, Savatage), Neil Zaza, Bruce Kulick (ex- Kiss), Bob Kulick (ex- Meat Loaf, ex- Kiss, ex, Alice Cooper), Doug Aldrich (Dio, Whitesnake), Carlos Cavazo (ex- Quite Riot), Mike Callahan (ex- Earshot), Jeff Loomis (Nevermore), John Comprix (Beyond Fear, Ringworm), Steve Stevens (Billy Idol), Craig Goldy (Dio).

Basso
David Ellefson (ex- Megadeth, F5), Billy Sheehan (Mr. Big, ex- David Lee Roth), Tony Franklin (ex- Blue Murder), Rudy Sarzo (Dio, ex-Ozzy Osbourne, ex- Quite Riot), Dennis Hayes (Beyond Fear), Marco Mendoza (Lynch mob, ex- Whitesnake), James Lomenzo (Megadeth)

Batteria
Simon Wright (Dio, ex- AC/DC), Ray Luzier (Korn), Vinnie Appice (Black Sabbath, Heaven and Hell), Brett Chassen, Bobby Jarzombek (Halford, Riot, Sebastian Bach)

Qual’è la tua canzone preferita, se dovessi sceglierla in base al testo?

Adoro i testi di To Live Again e anche Starting Over. Arrivano dritte al cuore.

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E’ stato difficile portare dentro il tuo progetto così tanti artisti? Chi è stato il musicista che avresti voluto chiamare, ma non è stato possibile avere in “Play My Game”?

Avrei voluto John 5, George Lynch e qualcun altro, ma è stato difficile organizzare tutto nei tempi giusti ed essere sicuri che loro fossero disponibili.

E’ possibile che “Play My Game” venga portato on stage?

Oh yeah! Apriremo per gli Heaven and Hell in Europa in alcuni concerti, a partire dal 4 Giugno a Oslo, quindi sarò headliner a Copenhagen, e ancora Heaven And Hell. Ci sarò pure allo Sweden Rock e al Download Festival, sarà veramente bello! Avrò una grande band a suonare con me: Chris Caffery, John Comprix, Simon Wright and Dennis Hayes, e quindi spaccheremo di brutto!

Spargete la voce del mio nuovo cd da solista, dite a tutti i vostri amici di procurarselo e di supportare il metal! E grazie dell’intervista!