Sabato 20 aprile , presso l’Arci Tom di Mantova, si è tenuta la nona edizione del festival 100% nostrano “ Acciaio Italiano”, organizzato dall’etichetta Jolly Roger Records.
Apertura porte alle 15.30 circa e dopo aver preso tessera e biglietto, come promesso, è stato regalato ai primi arrivati uno degli articoli messi a disposizione dalla “Minotauro Records” o dalla “Crac edizioni”, più alcuni buoni gentilmente offerti da Over-Zone ed EMP-Italia e da lì, l’inizio del festival.
I raggi del sole ci hanno accolto sulla terrazza del locale, dove erano presenti panchine e meno di una decina di venditori di dischi; dunque, dato che i concerti sarebbero iniziati alle 16.00 ne abbiamo approfittato per dare un occhio tra i vari venditori, trovando qua e la ottimi dischi, come la prima stampa di Left Hand Path (Entombed) o di “Considered Dead” (Gorguts)
Ci tengo a sottolineare che questi pochi venditori hanno fatto venire al sottoscritto l’acquolina in bocca, come dice il proverbio … “Pochi ma buoni”. Ma la ricerca dei dischi non era ancora finita: il banco più grande, ovvero quello dell’organizzatore “Jolly Roger” ci aspettava all’interno, dentro la sala che ospitava il palco A (quello grande all’interno, dove da lì a poco si sarebbero esibiti gruppi come Necrodeath e Strana Officina).
Il primo gruppo che sono riuscito a vedere bene sono stati i Colonnelli, che hanno fatto uno show degno di nota con il loro thrash Metal.
I ragazzi hanno saputo tenere ottimamente il palco, suonando i brani alla perfezione, con molta grinta; menzione speciale per il cantante/chitarrista che non è stato fermo un attimo riuscendo a trasmettere tutta la sua energia ai presenti.
Successivamente sono saliti sul palco i Gunfire, gruppo heavy metal anni 80 che ha fatto rivivere ai presenti i bei tempi passati, grazie anche ad una scaletta varia.
La band capitanata da Roberto Borrelli ha fatto una grandissima prestazione, peccato solo che il tempo fosse limitato, infatti dopo aver annunciato l’ultima canzone, sono dovuti scendere dal palco senza suonarla, in quanto fuori tempo massimo.
Dopo una piccola pausa, sono andato ad ascoltare i Serial Vice al palco B (posto lateralmente al bar).
La band Heavy Metal ha fatto una buona prestazione, muovendosi bene sul palco (seppur di piccole dimensioni) e suonando con voga i pezzi proposti, peccato solo per i suoni non eccelsi.
Poco dopo, mi sono diretto al main stage, per lo show che più mi ha entusiasmato, quello degli IN.SI.DIA.
La band è entrata sul palco tra sorrisi ed applausi e non ha lasciato spazio al TEMPO.
I ritmi frenetici dei loro pezzi thrash metal con cantato Italiano, hanno preso subito tutti i presenti facendo alzare i cori.
La scaletta scelta è stata ottima, variando da brani più recenti come “Mai perdere il controllo” alla bellissima ballad del 93 “Il Tempo”.
La band nostrana ha saputo fare un gran live suonando i pezzi alla perfezione, oserei dire quasi meglio che in album ed una volta suonate le ultime note della loro serata, sono usciti ringraziando i fans con chiara gioia negli occhi.
Alle 22.00 il palco per i Necrodeath era pronto, cosi dopo un’entrata scenica, la band thrash/black ha iniziato a suonare.
Anche loro hanno scelto di proporre una scaletta varia, dando particolar importanza al 20esimo anniversario di “Master Of All Evil”.
La presenza di chi fa live da tempo si sente, infatti scenicamente ed esecutivamente, non si può dire nulla, a differenza però del mixing dei suoni.
Infatti, non so se per scelta o per altro la batteria era troppo alta e faceva perdere molto a chitarra e basso, che erano sottotono, salvo durante gli assoli.
Stranamente, non ho visto nessuno pogare e sebbene la band abbia tentato di far partire un circle pit, questo non è avvenuto.
Tutto sommato anche il loro è stato un bel live, ma personalmente non mi ha totalmente preso.
Purtroppo per problemi personali, non sono riuscito a vedere i secondi headliner della serata, gli Strana officina, ma fortunatamente son riuscito a godermi tutto L’acciaio Italiano 2019.
Per concludere voglio premiare l’organizzazione, è stato tutto fatto alla perfezione, dalla gestione del locale (palchi, bar e venditori), alla gestione tecnica dei suoni, che salvo per i due casi riportati è stata eccezionale.
Il prossimo appuntamento è previsto per sabato 9 giugno, sempre a Mantova, con headliner i Folkstone, non mancate.