Mercoledì 15 giugno l’Alcatraz di Milano è stato teatro di una serata all’insegna del Metalcore, con un mix
di band, che sembravano incastrarsi tra loro come pezzi di un puzzle.
La serata parte sulle prime note dei Bury Tomorrow, che fin da subito coinvolgono i presenti, proponendo
brani del nuovo album Earthbound e riscaldando quello che sembra essere un pubblico esigente ed
affamato. Il discorso di Daniel Winter-Bates, frontman della band, sull’inutilità dei biglietti Vip e Meet &
Greet vede l’approvazione da parte di tutto il pubblico; il cantante ci tiene a precisare che dovrebbe essere
desiderio della band incontrare i propri fan e non viceversa.
La serata prosegue con gli Atreyu, che coinvolgono il pubblico, cercando un contatto diretto, tanto che lo
stesso Varkatzas si fa spazio tra la security scendendo dal palco, per correre tra la folla, mentre il bassista
Marc McKnight si butta nella mischia del circle-pit. Molto apprezzata la divertente versione di “You Give
Love A Bad Name” dei Bon Jovi.
Con un pubblico carico, si procede verso gli August Burns Red, che travolgono i presenti con il loro sound
ed i movimenti tipici di Jake Luhrs, incendiando il pit.
Ma è con i Killswitch Engage che l’Alcatraz si trasforma in un concentrato di adrenalina, sorprendendo fans
e non con un sound che ti entra in testa sin dalla prima nota. Dai classici come My Last Serenade a brani del
nuovo album Incarnate, la serata procede in maniera coinvolgente.
Peccato per la mancanza degli Architects, assenti a causa di problemi familiari. Ma ognuno dei presenti è
tornato a casa pieno di soddisfazione (e forse con qualche livido dovuto al crowdsurfing!).
