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MIDNIGHT EXTREME FESTIVAL

Occasione imperdibile quella che si presenta al Carlito’s Way (sempre più un riferimento per la scena estrema) il 29 aprile: calcheranno infatti il palco, supportati da ben 5 gruppi tricolori, gli Entombed senza ombra di dubbio gli alfieri nonché principali creatori della scena death metal svedese, e band che più delle altre ha prima portato in là e poi varcato il confine del suddetto genere per oltre vent’anni, con dischi comunque sempre degni di rispetto per idee e qualità.

Prima di cominciare un dovuto ringraziamento va alla Nihil Productions, al locale e a tutte le band che insieme hanno permesso che il Midnight Extreme Festival (questo è il nome scelto per la serata) avesse il costo di quindici euro, cosa più che nobile in un periodo in cui le cose vanno male e la scelta generale è quella di rincarare i prezzi.

 GRIND ZERO

 Ci spiace per non aver assistito alle performance di Humangled e Under the Ocean ma quando arriviamo al locale (poco più che deserto) si stanno esibendo i Grind Zero, band di recente formazione ma sicuramente non senza esperienza, composta da più facce già viste on stage da anni tra le quali riconosciamo Danilo Di Lorenzo degli Ancient ed il grande (in tutti i sensi) Udo degli Arkenemy alle chitarre. Il gruppo, nonostante sia al primo concerto, tira fuori dalle casse un muro di suono invidiabile: death metal compatto e senza troppi fronzoli incentrato molto sui tempi medi e il groove spaccaossa, mai comunque troppo monocorde e ben bilanciato. Prestazione convincente che raccoglie l’approvazione dei pochi presenti e del sottoscritto. Da notare come la band creda e abbia già investito in questo progetto: al primo concerto è già presente un telo con il logo della band (se la memoria non mi fa difetto) che appare anche sulle testate dei musicisti. Inoltre sono già disponibili le prime magliette della band.

 ANTHEMS OF STEEL

 Si passa agli Anthems of Steel, band di cui avevo sentito parlare qualche anno orsono ma di cui non avevo mai ascoltato nulla. Anche qui siamo al primo concerto con nuova formazione e anche qui notiamo il nome conosciuto (al basso c’è l’ex singer dei Kenos Alex  Giudice, che si occupa anche a modo suo delle public relations andando a coprire quel carisma che dovrebbe essere del cantante, che in quei momenti sembra non saper come comportarsi). I risultati però sono del tutto diversi, la performance degli Anthems, infatti, causa un po’ i suoni che decisamente li ostacolano (fuori e dentro il palco), un po’ una proposta troppo intricata che non aiuta, un po’ il fatto che ammettono di aver provato quattro volte, non convince la gente presente (che in ogni caso un po’ più di supporto potrebbe darlo al posto di stare metà fuori dal locale e l’altra metà a dieci metri dal palco, mettendo la band in una situazione a dir poco imbarazzante). Tornando alla proposta, i quattro brani suonati stasera sono uno diverso dall’altro, sommariamente si potrebbe definire un alternative metal “estremo”, (belle le aperture melodiche del chitarrista 9 con influenze metalcore, death e brutal (nell’ultimo brano) ma anche qualcosina di più classico, qualche synth elettronico qua e là… Insomma. un po’ troppa roba forse non amalgamata al meglio, almeno per quanto sentito stasera. Un giudizio definitivo, tenendo conto di tutti i problemi, non può essere dato: il tempo è dalla loro.

GORY BLISTER

 Recentemente e a sorpresa i nomi di culto della scena death del nord Italia sono tornati tutti a muoversi, riportando la speranza; recenti sono le uscite di Bastard Saints, Antropofagus, Will O’ Wisp, la ristampa di  <i>Inside The Unreal degli Electrocution. Non poteva mancare chi il proprio nome è tornato a gridarlo tra difficoltà e cambi di line-up ma sempre con uscite regolari da oramai sei anni: i Gory Blister. Forti del nuovo, valido, “Earth-Sick” i quattro vedono riempirsi improvvisamente il locale in concomitanza delle prime note eseguite. È la quarta volta che vedo live la band e per la quarta volta vedo un singer diverso: l’attuale John St. John è sicuramente il più basso e gutturale che abbia mai sentito con la formazione milanese, nonostante ciò riesce comunque ad essere interpretativo e a districarsi bene, almeno vocalmente (da rivedere invece gli atteggiamenti da cattivo forzato sul palco:”Lo si vede che è un buono sig. John, e si sciolga!”). A causa di suoni tutt’altro che buoni, però, la voce sempre bassa fa fatica a rendere al meglio, le stesse parti di batteria, impeccabili e sempre tiratissime (molto techno-thrash fine ‘80), hanno dei suoni secchissimi, così che anche questo strumento si distingue in maniera imperfetta. Il bassista è parecchio valido, ma purtroppo non si sente benissimo nemmeno lui, se non nei rari momenti di respiro del resto (almeno davanti al palco), per cui la prestazione live della band, considerati tutti questi problemi, è decisamente penalizzata. Ne esce sicuramente un concerto preciso e di impatto, ma i Gory Blister sono molto altro ed è un peccato che questo venga fuori solo a tratti e non al meglio. Comunque la gente sembra apprezzare, i Gory estraggono brani da tutti i loro dischi con particolare attenzione verso il nuovo Earth-Sick e portano a casa una prova positiva davanti a un buon numero di persone soddisfatte.

 ENTOMBED

 E veniamo finalmente al piatto forte. Era dall’oramai, ahimè lontano, 2003 che non vedevo la band svedese, di quel concerto al Thunder Roadricordo un LG Petrov ubriaco, un ragazzo caduto per terra di faccia dal palco esanime che creò il panico per qualche minuto, ma soprattutto una vangata di kilowatt dalle casse che ci coprì totalmente.

Quindi non vedo l’ora che la cosa si ripeta, il cambio palco è lungo ma meglio così, i suoni dopo un paio di pezzi risulteranno ottimali e il massacro uditivo potrà essere compiuto!

I ragazzi partono piano…”Eyemaster” è la prima bordata nelle gengive che apre la folla, la quale reagisce discretamente, ma gli Entombed si meriterebbero di più di venti persone a pogare: cazzo, vogliamo i metallari di una volta, almeno in queste occasioni! Alcuni, di quelli che non si vedevano da tempo sono qui a festeggiare e a godere come bambini sotto le note degli svedesi.”Say it Slugs “ è seguita dalla nuova “Serpent Saints”, che comunque non calma affatto le acque. La chitarra di Alex Ellid narra incessantemente sporche melodie mentre la ritmica di Elgstrand (ora chitarrista) ha un suono grasso, grosso e distorto da far paura. L’unione dei due suoni penetra nelle orecchie degli astanti afferrandone il cranio per portarlo a terra su e giù con “I for an Eye”, mentre il mio paradiso personale si tocca con la mitica “Out of Hand”, seguita a ruota da “Supposed to Rot”, una doppietta devastante! Su “Drowned” il mio osso sacro fa un tuffo di due metri buoni sul pavimento e mi costringe al ruolo di ascoltatore, nonché a pensare anche tutt’ora alla faccia ubriaca di LG Petrov ogni volta che mi trovo a spingere sulla tazza. LG purtroppo risulta ancora una volta l’unico punto debole live del gruppo, con una voce non scandalosa ma molto “agricola” e ben lontana dall’inumano mostro incazzato che siamo abituati a sentire nella versione registrata su cd. Comunque poco male, gli Entombed in un excursus della propria carriera (estraggono qualcosa da ogni album, privilegiando su tutti lo stupendo ”Wolverine Blues”) macinano colate di riff una sopra l’altra, si divertono, giocano ogni tanto coi rallentamenti enfatizzando la potenza delle canzoni, inseriscono qua e là qualche controtempo che non fa altro che rendere più piacevole e cattivo lo show. Si passano in rassegna pezzi di storia come “Crawl”, “Demon”, “Wolverine Blues”, “Living Hand”, alternati a brani più “catchy” come “Like this with the devil” e “Damn Deal Done” che dal vivo sono autentiche mazzate. Chiusura in bellezza con l’attesa, immancabile “Left Hand Path”, seguita dal sinistro outro strumentale (esattamente identico a “Mother Russia” degli Iron Maiden) suonato dalla band come commiato.

Tutti a casa felici contenti e sempre più consci che gli Europei del Death metal li ha già vinti la Svezia, con Petrov ubriaco a fare il centravanti al posto di Ibrahimovic, rimasto a casa per ipotetico mal di pancia o più verosimilmente per un recente, lacerante dolore anale!