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NIFLHEIM FESTIVAL: Shade Empire, Ereb Altor, In Vain, Månegarm e Borknagar

Il “Niflheim Festival” è stato un evento tanto discusso e atteso: Black Folk Metal scandinavo che invade l’Europa, con i “Borknagar” come headliner per la prima volta in assoluto.
Dunque, sono ben 5 band a suonare sul palco del Traffic Club, un locale piccolino, ma che fa tremare ogni volta il vicinato quando presenta concerti di questo calibro.

SHADE EMPIRE

Arrivo al locale e, grazie al traffico di Roma, trovo lo spettacolo già iniziato, ma per fortuna da poco tempo. Sul palco ci sono i “Shade Empire”, band finlandese. Il pubblico ancora poco, ma la band non si lascia influenzare e offre il meglio di sé ai presenti che presi dall’energia dei riff melodici, della doppia cassa e del potente growl fanno alzano il segno delle corna e fanno headbanging oppure si godono una birra guardando soddisfatti il palco con segno di approvazione!

EREB ALTOR

La seconda band a salire sul palco sono gli “Ereb Altor”, provenienti dalla Svezia. L’atmosfera si incupisce nonostante i ritmi meno serrati rispetto ai “Shade Empire”, e la sala comincia a contare più spettatori, tuttavia ancora non c’è atmosfera di pogo. La band dunque offre 40 minuti di spettacolo Doom Folk Metal che accoglie sempre più spettatori.

IN VAIN

Salgono sul palco gli “In Vain”, band norvegese, che purtroppo è in tour senza il suo batterista, Stig Reinhardtsen, sostituito da Baard Kolstad, dei “Borknagar”. Il locale è ormai pieno e riff melodici di chitarra e atmosfera nostalgica di ere passate inondano la sala. Doppia cassa impegnatissima, growl e clean vocals, insieme a riff progressive, cominciano a scaldare il pubblico che si fa sentire e coinvolgere maggiormente nello show.

MANEGARM

E finalmente è ora il turno degli Svedesi dei “Månegarm”, forse la band più attesa della serata, a salire sul palco. Due accordi e l’atmosfera s’incinge veramente: il pubblico, alimentato dalla foga e dall’energia del folk battagliero, scoppia in pogo sfrenato e headbanging!
La band presenta tutte le canzoni più fomentanti del loro repertorio, scegliendo con cura tra le canzoni del nuovo album “Legions of the North”, come l’omonima “Legions of the North” che apre la serata, “Hordes of Hel”, “Sons of War” che fa unire l’intero pubblico in un coro durante il ritornello, e “Eternity Awaits”, e canzoni gloriose degli album precedenti come “Nattsjäl, Drömsjäl”, e l’epica “Hemfärd” che chiude la loro esibizione.
Dopo un’esibizione davvero eccezionale, il pubblico chiede invano il bis: la band deve lasciare il palco alla headliner della serata, i “Borknagar”.

BORKNAGAR

Dopo l’energia incredibile dei “Månegarm” il tono cala un poco: al posto della foga combattiva si sostituisce un’atmosfera più cupa, più progressive, più norvegese (sì, perché i “Månegarm” più volte hanno ribadito di essere dalla Svezia!). I “Borknagar” salgono sul palco senza il vocalist Vintersorg che è sostituito nel tour da Athera dei “Chrome Division”.

Anche i Borknagar hanno preparato con cura una scaletta live che DEVE spaccare: un miscuglio delle migliori canzoni di tutta la loro discografia senza favorire particolarmente l’ultimo album “Urd”, da cui hanno eseguito solo un paio di brani (Epochalypse e Frostrite), per il resto si sono affidati a tracce energiche che più ricordano l’atmosfera Black Folk Metal come “The Eye of Oden” e “The Dawn of the End”, tratti da “An Olden Domain”, e “Ruins of the Future” e l’immancabile “Colossus” con cui hanno chiuso la serata, da “Quintessence”.

I “Borknagar” sono saliti sul palco dunque con l’intento di fare veramente spettacolo nonostante l’importante assenza di Vintersorg. Sicuramente anche il giovane batterista sbarbato, Baard, ha dato un contributo non da poco alla serata, picchiando le pelli come pochi sanno fare, tanto che a metà dello show la band lo ha lasciato solo sul palco a sbizzarrirsi, creando un assolo degno di un grande talento sfruttato al meglio.

In conclusione, lo spettacolo è stato completo: sano folk metal scandinavo, energia pura, pogo, virtuosismi. Decisamente delle band che rivedrei volentieri live nuovamente. Inoltre i ragazzi dei gruppi, dopo il concerto, sono scesi a farsi una birra e due chiacchiere con i fan.

Ora non per vantarci ma facendo due chiacchiere dopo il concerto con i ragazzi dei Månegarm, ci siamo beccati il complimento di essere stati i miglior “guerrieri” che hanno avuto durante il tour!