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Obscura + Fallujah + Allegaeon + First Fragment @Legend Club Milano 16/02/19

Dopo due anni dalla loro ultima performance in Italia, tornano a grande richiesta gli Obscura, la band Tech-Death tedesca capitanata da Steffen Kummerer (voce e chitarra ritmica, se così si può definire).
Stranamente per il genere, il Legend Club è pieno già con la prima band, tutti li pronti ad ascoltare tecnicismi musicali.

 

First Fragment: i canadesi hanno avuto l onore di aprire questa serata, l’eccitazione sui loro volti era ben visibile, prima, durante e dopo lo show, l’impressione che ho avuto è stata quella di assistere ad un concerto di una band underground locale che sta sperimentando i primi live, ma non per questo è stato uno show malvagio, l’energia si è vista e la voglia di suonare anche, l’esecuzione in generale è stata buona, salvo forse per il cantante che non ha dato il massimo, purtroppo però non ha giocato a loro favore il volume dei suoni, chitarre troppo basse e voce troppo alta, non si riusciva a distinguere molto degli strumenti a corda, salvo forse per le linee più alte di basso del “mago” Dominic “Forest” Lapointe (ex Beyond Creation ndR).
Escono dal palco radiosi, salutano felicemente il pubblico che si è comunque divertito.

 

Allegaeon:  gli Allegaeon sono una band Melodic-Technical Death Metal proveniente da Denver (USA Colorado), personalmente non li conoscevo, ma sono stati una bella scoperta.
Sin dall’entrata sul palco si è capito che lo show sarebbe stato differente dal primo gruppo, la presenza scenica mi è sembrata infatti ben più “studiata” e professionale.
I musicisti sono stati tutti eccellenti durante l’esecuzione dei pezzi, anche qua però l’audio mi è sembrato scarso, ho fatto davvero fatica a riconoscere le note delle chitarre, un suono troppo pastoso.
Hanno comunque scaldato bene i presenti, facendo anche partire un bel pogo, fino all’ultimo pezzo dove il cantante Riley McShane si è gettato, a sorpresa di tutti, sulla platea, che lo ha afferrato mantenendolo sospeso per qualche secondo, prima che si rigettasse sul palcoscenico.
Bello show, ottime luci utilizzate ed ottima performance, peccato anche qui per l’audio.

 

Fallujah: Il primo grande gruppo della serata, direttamente dagli USA con il loro tech-death influenzato da tracce deathcore.
I brani eseguiti sono stati prevalentemente presi dall’ultimo album “Dreamless”, (che personalmente non mi ha entusiasmato, anzi… ) e da “Flesh Prevails”, purtroppo nessun brano di “The Harvest Wombs”, a mio parere il miglior disco della band; Tuttavia i brani sono stati eseguiti ottimamente e lo show è andato bene, anche quei pezzi che su disco mi hanno stufato hanno avuto una resa diversa (e migliore) live.
Gli Americani hanno saputo tener botta al pubblico e viceversa, il nuovo cantante Antonio Palermo si è mosso maestosamente ed ha regalato un’ottima performance, come il resto della band.
I suoni sono stati mixati bene, i volumi pure e le luci erano azzeccate per questo tipo di live, insomma anche se musicalmente sono stati il gruppo che ho apprezzato di meno, a livello di live sono stati i migliori della serata.

Obscura:  Luci spente e palco pronto per l’unico gruppo europeo della serata.
I tedeschi  (headliner) Obscura entrano e partono  subito con “Emergent Evolution”, preso dall’ultimo disco “Diluvium”, che sarà il protagonista principale della serata, anche se non mancheranno diversi brani presi da Akroasis e da album precedenti.
Luci chiare alternate a luci blu, presenza scenica possente e sorrisi da parte di tute la band, solo Rafael Trujillo sembra un po’ staccato dal live, ma è solo questione di concentrazione, ricordo che anche a Brescia nel 2016 tenne una linea bassa per tutto lo show.
Il ritmo è frenetico, ed il movimento del pogo coinvolge un po’ tutti, ma una cosa mi salta subito all’occhio, o meglio, alle orecchie, le chitarre sono praticamente assenti, il volume di queste è bassissimo e resterà tale per tutto lo show, delusione altissima per questo fattore.
I brani si alternano ed il movimento aumenta con la favolosa “Akroasis”, accolta con un boato dai presenti; Alla fine di questa c’è quello che a prima vista sembra un  piccolo break, rivelatosi poi un semplice cambio di basso per il virtuoso Sebastian Lanser, che esce da dietro le quinte con un 7 corde ibrido (Fretless e Fret), ed intona “A Last Farewell”, la bonus track dell’ultimo disco.
Finita questa, il concerto riprende a gran ritmo con “Septuagint” ed i nostri si scatenano sul palco, tra tecnicismi vari e sorrisi, il tutto però senza sbagliare una nota.
L’atmosfera si appesantisce ancora di più con “Incarnated”, l’amatissima traccia di quello che per molti è il miglior disco degli Obscura, “Cosmogenesis”.
Lo show chiude con “An Epilogue To Infinity, dopodiché i nostri escono dal palco, ma non è finita qui, perché tutti sentiamo che manca qualcosa, una canzoncina chiamatasi “The Anticosmic Overload”, ed infatti eccoli tornare sul palco e regalarci questa perla, un’ultima battaglia, un’ultima canzone.
Chiudono il concerto nel migliore dei modi dunque, regalando poi ai fans quello che volevano, con una setlist assolutamente apprezzata ed un’esecuzione chimica.
Dopo aver regalato qualche cimelio escono dal palco, tutti tranne Sebastian Lanser, che scende e si rende disponibile per foto ed autografi.

Tutto sommato gli show sono stati molto piacevoli e divertenti, ma in una serata come questa, dove all’ordine del giorno c’è tecnica musicale, non posso perdonare i volumi calibrati male, inaccettabile.

 

This is the anti, the anticosmic overload
And storms in emulation growl
From land to sea, from sea to land
And fashion as they wildly howl