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ADE – Spartacus

Ci son voluti quattro anni, ma alla fine eccoci qua: “Spartacus” è arrivato. Sono in molti ad associare il nome degli Ade a quello dei Nile per la durezza della musica ed a quello degli Ex Deo per le tematiche trattate. C’è da dire che – fortunatamente – i risultati ottenuti dai miei concittadini in “Spartacus” si discostano sia dai noiosi esiti cui sono giunti i Nile con “At The Gate Of Sethu”, sia dalla roboante ma fragilina proposta degli Ex Deo, che pure risultava apprezzabile per la sua ostentata tamarraggine. Gli Ade, al contrario, hanno tirato fuori un disco di tutto rispetto. Alla batteria c’è George Kollias, ovvero doppia cassa, blast e fill come se piovesse. Niente che non abbiate già ascoltato, ma fa sempre piacere. Questa ospitata già ve la dice lunga sulla continuità stilistica e sul passaggio di consegne tra Nile ed Ade. Ad ogni buon conto, è da chiarire che non stiamo parlando di cloni: gli Ade, assimilate le ottime intuizioni di una band che s’è davvero inventata qualcosa, le hanno sfruttate per creare un mare turbinoso di riff ed assoli aspri ed evocativi, accuratamente unito a cori e partiture di strumenti antichi che conferiscono un sapore autenticamente epico ai dieci pezzi di “Spartacus”. Tutto molto genuino, insomma. Rispetto a “Prooemivm Sangvine” è possibile notare come la componente metal e quella folkeggiante siano state unite in modo più accorto e meno brutale e come il lavoro chitarristico si sia fatto più intricato e fluido, lasciando intravedere una maturazione autentica. Nota di merito alla voce di Flavio: roca ed aggressiva, l’ho sempre trovata molto adatta alla musica degli Ade ed alle tematiche affrontate. Considerato nella sua totalità, “Spartacus” risulta un disco molto compatto ed omogeneo: probabilmente è proprio questo che lo frega in dirittura d’arrivo, impedendogli di consegnarci pezzi realmente clamorosi o momenti davvero entusiasmanti. Fatto sta che la materia prima c’è tutta: è solo questione di lavorarci su e credo proprio di poter essere fiducioso. Male che vada, avremo tra le mani “solo” un gruppo molto valido! Chiaramente non so cosa ci riserverà il futuro: spero che i Nile rimangano solo un’ispirazione e che gli Ade riescano a consegnarci un terzo disco ancora più personale. Magari il prossimo lavoro sarà in possesso di quel proverbiale qualcosa in più in grado di portare gli Ade ad un livello realmente superiore. Considerando che possiamo solo attendere, limitiamoci ad ascoltare soddisfatti “Spartacus”.

  • 7,5/10

  • ADE - Spartacus

  • Tracklist

    01. Betrayer From Thrace

    02. Sanguine Pluit In Arena
    03. The Endless Runaway
    04. Crixius Flags Of Dishonor
    05. Duelling The Shadow Of Spartacus
    06. Mars's Unpredictable Favour
    07. Decimate The Cowards
    08. Ten Thousand Crosses
    09. Divinitus Victor
    10. ... For Everything To Be The Same

  • Lineup

    Flavio - Voce

    Messor - Guitars
    Fabio - Guitars
    Simone - Oud, Flauto, Lira, Darbouka, Diambe
    Caligvla - Bass
    George Kollias - Drums (Guest)