Adrenaline Mob è una band che c’ha insegnato in questi pochi anni di carriera di quanto non abbiano davvero la voglia di stare fermi ad aspettare il passare del tempo, ma questa è un’arma a doppio taglio che, mai come in questo periodo, fa perdere alle band qualità, quantità di idee, e questo corrisponde ahimè alle vendite basse, a una label come Century Media che in questo determinato caso pubblica l’EP solo in digitale (almeno al momento) senza ricorrere a quella promozione base di cui ogni lavoro avrebbe bisogno. Un serpente che si morde la, sempre più spompa e rinsecchiata, coda.
Non che la qualità del gruppo capitanato da Mike Orlando e Russell Allen sia calata, ma nel 2015 ha davvero senso pubblicare oltre a due ottimi full lenght, due EP pieni zeppi di cover , brani acustici, outtakes e versioni rivisitate?
Anche in questo caso ci sentiamo di dire: NO. La voce del singer dei Symphony X ci regala da sempre emozioni senza fine ma preferiremmo vederlo spendere il suo enorme talento a costruire con calma un nuovo album piuttosto che sperdere le energie in un EP che dice nulla di nulla di quello che sono oggi gli Adrenaline Mob, anzi ne mostra un lato che non crediamo rispecchi totalmente i quattro.
Dalla dipartita di Mike Portnoy, da sempre motore trainante di ognuna delle sue creature, il gruppo sembra aver perso freschezza sonora, ispirazione e, probabilmente, anche interesse vero e proprio nel far risplendere ancora un progetto come questo come fece l’esordio di pochi anni fa, applaudito dall’intera scena come un disco capolavoro.
In attesa di un prossimo passo di livello, in attesa del ritorno vero e proprio.
