ALTERED SYMMETRY – Prologue

Primo full leght per i colombiani Altered Symmetry, che dopo una serie
di EP portano a compimento un album da 11 tracce di puro e ricercato
progressive metal. Come non riconoscere infatti in questi brani
influenza di band come Queensryche e Dream Theater se consideriamo
quelle più moderne, o dei RuSh e dei Genesis se si vuole andare ancora
più a fondo.
Gli ingredienti di questo genere sono bene o male sempre
gli stessi, ma la bravura di una band sta nel saperli mischiare con
originalità e gli Altered Symmetry lo sanno fare bene: in Dream Of
Tomorrow, giusto per fare un esempio, si colgono anche cenni di
influenze non del tutto prog ( il finale in particolare potrebbe stare
benissimo in un qualsiasi album dei Megadeth).
Nella traccia
immediatamente seguente ( The Longest Journey) la matrice si fa più
Dream Theateriana, tanto che la voce del cantante Arley Gomez scimmiotta
un po’ quella di Labrie, a differenza dei neyorkesi però la band di
Bogotà parte molto più decisa negli attacchi dopo i medley acustici e
questo a parer mio rende sicuramente più dinamico un disco.
Restando
in ambito vocale in altri brani sembra quasi di sentire il nostrano
Roberto Tiranti dei Labyrinth, ciò gioca senz’altro a favore del
colombiano che dà prova della sua poliedricità.
I suoni delle
chitarre sono limpidi e cristallini, negli sweep picking di Miguel
Martinez sembrano una colata di piombo fuso più che pennate tanto sono
fluidi e per questo non spingono come dovrebbero nei main riff. Anche il
basso, lavorato in ogni virgola a livello compositivo, è forse troppo
sfumato a livello di mastering ma sta di fatto che questo “Prologue” è
un disco fatto da gente
che sa cosa vuole proporre.