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AUTOPSY – Tourniquets, Hacksaws And Graves

La vera violenza musicale non dipende sempre e solamente dalla pesantezza delle chitarre, dal blast beat con maggiore bpm o dal growl più marcio…la vera violenza musicale la si ha nel sangue, scorre nelle vene e permette di ‘scaricare’ quella prorompente tensione che altrimenti verrebbe erroneamente repressa o inspiegabilmente adoperata per atti sanguinari…

E di vera violenza, gli Autopsy, ne son maestri…da ben un quarto di secolo, in maniera altalenante, rendono ancora viva e vegeta la scena death americana, sfornando dischi dotati di una cattiveria d’altri tempi. E se, sulla carta, il loro death anni 80 a qualcuno potrà far sorridere, all’atto pratico vedrete le vostre orecchie
sanguinanti e implorerete pietà per i vostri poveri timpani, perché “Tourniquets, Hacksaw and Graves” non fa prigionieri…nessuno si aspettava che a meno di un anno dalla precedente release Chris Reifert riuscisse a fornire una prova altrettanto convincente (se non superiore).

La varietà compositiva proposta dal quartetto, capace di sfuriare in stile death/thrash e di groovare su strutture quasi doomeggianti, è resa rude e assassina da una produzione molto retrò, che lascia un retrogusto positivo già dal primo ascolto. I suoni sono compressi e pesanti, dove l’accavallamento tra ritmiche e batteria procede in una perpetua battaglia,mentre le performance sono live e mirate alla devastazione (con qualche piccola ‘pecca’ che rende il platter ancora più magico), dove le corde vocali di mr. Reifert fungono da fendispada per il colpo di grazia. La chicca di questo platter risiede nelle atmosfere, capaci di ricreare la dimensione lugubre e macabra delle lyrics, a tratti davvero inquietante.

Brutalità e cadenze selvagge ve le riservano “Savagery”, la titletrack e la spietata “After The Cutting”, il cui titolo esplicativo intimorisce già prima dell’ascolto. “King Of Flesh Ripped”, “Teeth Of The Shadow Horde” e “Parasitic Eye” colpiscono per l’immediatezza dell’impatto e per la capacità di cambiamento di bpm e genere, mentre “The Howling Dead”, “Deep Crimson Dreaming” e la conclusiva “Autopsy” si concedono il lusso di essere i momenti di maggior ispirazione di un disco costantemente sulla lama del rasoio.

Un disco che suona ‘vintage’ ma che contiene abbondante freschezza…mentre la corsa per essere la band più veloce continua, trovarsi al cospetto di un act capace di spaccare la gambe alla vecchia maniera suona come un miracolo. Spietati e allucinanti, gli Autopsy sanno il fatto loro.

  • 8/10

  • AUTOPSY - Tourniquets, Hacksaws And Graves

  • Tracklist

    01. Savagery
    02. King Of Flesh Ripped
    03. Tourniquets, Hacksaws and Graves
    04. The Howling Dead
    05. After The Cutting
    06. Forever Hungry
    07. Teeth Of The Shadow Horde
    08. All Shall Bleed
    09. Deep Crimson Dreaming
    10. Parasitic Eye
    11. Burial
    12. Autopsy


  • Lineup

    Chris Reifert: Drums & Vocals
    Danny Coralles: Guitars
    Eric Cutler: Guitars
    Joe Trevisano: Bass