Si sa, una delle tante cose belle del metal è che non ha confini;nè di schemi strutturali né tantomeno geografici: ormai vige la supremazia delle bands statunitensi ed europee ma anche il Medio Oriente non è da tralasciare. Proprio dalla Giordania infatti ecco arrivare i Bilocate, giunti zitti zitti al traguardo del terzo disco, con il loro sound potente ed orientaleggiante insieme, che trae spunto da gruppi come Opeth, Katatonia e Paradise Lost, il chè già promette bene, in più aggiungeteci quel tocco orientaleggiante fatto da riff composti su scale ben precise , le scale arabe per l’appunto, che rende ancor più ricco ed orecchiabile il groove di questa band.
Certo l’idea di sfruttare il sound della propria cultura nel metal non è del tutto innovativa, gli Orphaned Land ed i Melechesh infatti è da mo che le usano, ma sicuramente fa onore a queste band che portano avantiil nome del metal che tanto adoriamo, sottolineando con questo elemento la fierezza delle proprie origini.
Il punto di forza dei Bilocate sta nel saper ben sfruttare parti estreme, con drumming veloce e distorsioni cariche di gain, a parti melodiche decisamente più opethiane, fatte di mid tempo ed arpeggi in acustico, di sicuro ciò rende il lavoro molto eterogeneo sul piano compositivo ma ben compatto nell’insieme, ben orchestrati con l’utilizzo di crescendo compositivi davvero ben piazzati ed atmosferici.
Ottimo lavoro anche sul piano della produzione, i suoni infatti sono resi al meglio della seconda della situazione. Speriamo di vedere presto i Bilocate dal vivo anche dalle nostre parti aspettando il loro prossimo Full Lenght.