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CHILDREN OF BODOM – Hexed

Hatecrew, siete pronti per il nuovo capitolo di una delle più famose melodic death metal band finlandesi?
Alexi Laiho e band sono tornati con un nuovo sorprendente disco, che è riuscito a guadagnarsi un ottimo spazio dopo gli ultimi 2 grandi album, che anche se differenti tra loro, sono stati apprezzati dai fan: “Halo Of Blood” del 2013, con la sua atmosfera oscura, quasi tendente al doom ed  “I Worship Chaos” del 2015 con le sue linee molto più moderne.
Anche nel caso di “Hexed” si può notare un nuovo cambio di stile, i nostri hanno infatti sfornato un lavoro meno oscuro e veloce, dando spazio a linee melodiche e canzoni che tendono leggermente all’heavy metal.
I tempi di “Something Wild” sono molto lontani, perciò, se sperate che quest’album sia un nuovo tentativo di ritorno a quelle sonorità, sbagliate; fossi in voi però, da fan, darei un’occasione a questo album, che è stato ben lavorato e ben scritto.

Partirei con la recensione del disco dal primo assaggio che abbiamo avuto di esso e non parlo del singolo “Under Grass And Clover”, ma del grandissimo artwork disegnato da Denis Forkas, , molto “old school” che ha staccato dal resto dei lavori precedenti della band, come oggetto in primo piano non può però  mancare “Roy”,la figura incappucciata che ha sempre accompagnato i Children Of Bodom durante la loro carriera.
Unico appunto che vorrei fare per quanto riguarda l’artwork, è che dal tipo di disegno mi sarei aspettato sul disco sonorità diverse, tendenti al black, ma magari è solo una mia impressione.

La tracklist parte con i due singoli già usciti, “This Road” e “Under Grass And Clover”, due bei pezzi abbastanza diversi tra di loro, il primo musicalmente più complesso ed il secondo più melodico, che mi ha ricordato in qualche modo “Was it Worth it?” del loro album “Relentless, Reckless Forever”.
Seguono “Glass Houses” che non mi ha convinto a pieno, soprattutto per il ritornello ed  “Hecate’s Nightmare”  con la sua aura misteriosa ed un intro ad effetto “carillon”, questo è uno dei brani più calmi dell album, improntato sul metal classico e melodico; della canzone in questione ho specialmente apprezzato l’assolo, che sebbene si discosti leggermente dagli schemi utilizzati solitamente dal frontman Finlandese, colpisce l’udito.
Successivamente si cambia ritmo con “Kick is a Spleen” che come suggerisce il titolo ci dà un calcio alla milza, intro spinto, riff potenti ed un bel brakdown che ci introduce all assolo; questo brano sembra creato per un “Wall Of death”, la sequenza di accordi entra subito in testa cosi come l’assolo in puro stile Children Of Bodom, con il tipico passaparola chitarra-tastiera tra Alexi e Janne.
Segue “Platitudes and Barren Words”, che qualcuno di voi avrà già sentito meno di una settimana fa guardando il video ufficiale della stessa ed  “Hexed”, che definirei come una delle migliori canzoni dell’album, questo brano ha tutto, bei riff, un bel ritornello, bell’assolo, è abbastanza spinta ed apporta una “novità” ,se cosi si può chiamare, il dissolversi degli strumenti alla fine del brano lascia in primo piano per la prima volta da quello che posso ricordare il basso di Henkka , con un suo solo, nulla di speciale, nulla di tecnico, ma c’è e fa la sua bella figura, non me lo sarei mai aspettato ed è stata una piacevole sorpresa.
Seguono “Relapse (The Nature of My Crime), Say Never Look Back dove viene dato spazio per un piccolo solo  anche al batterista “Jaska” e “Soon Departed”, un altro pezzo abbastanza lento, piacevole ma monotono.
L’album si chiude con “Knuckleduster” , il suo intro con l’utilizzo del china è molto avvolgente e la canzone è buona, anche se mi ricorda qualcosa di già sentito dei nostri COB; sinceramente come fine del disco avrei apprezzato maggiormente “Hexed”.
Nella versione deluxe saranno presenti i pezzi live di “I Worship Chaos” , “Morrigan” (entrambi provenienti da “I Worship Chaos”)ed il remix di “Knuckleduster”, stranamente nessuna cover.

I Children Of Bodom son riusciti a creare un altro fantastico album, i ritornelli entrano subito in testa e le canzoni sono praticamente tutte piacevoli.
Sembra di tornare nel 2000/2005 con qualche briciola di album più recenti, questo lavoro non può passare inosservato.
La produzione non è male ma la batteria (specialmente il charleston) è inascoltabile, il suono sembra finto, per il resto tutto ok anche se a fare i pignoli, avrei anche alzato leggermente il basso, ma non è comunque male.
Che dire, l’album mi ha letteralmente sorpreso superando le mie aspettative, c’è qualcosa che cambierei ma è comunque un ottimo lavoro, e come tale lo premio con un bell 8,5.
Ora ci tocca aspettare il live e la domanda vien da sé, riusciranno i pezzi di “Hexed” a prenderci dal vivo?
Presto lo sapremo, ma fino a quel momento possiamo solo chiuderci nella nostra stanza, prendere una buona cuffia da studio ed ascoltarci questo nuovo successo firmato Children Of Bodom.

 

  • 8,5/10

  • CHILDREN OF BODOM - Hexed


  • GenereMelodic Death Metal
  • Anno2019