Giungono al disco di debutto i veneti Cruenta Lacrymis, giovani autori di un brillante symphonic black metal, condito di elementi gothic che fanno capolino qua e là.
Il disco in questione consta di 12 tracce, e risulta diviso in due parti, una più aggressiva, l’altra più dolce, per usare un loro termine. Nel “Blasphemy Side” (che sarebbe il lato A, per intenderci) troviamo brani generalmente veloci, dinamici, in cui a supportare delle chitarre aggressive e rocciose spiccano arrangiamenti orchestrali sicuramente azzeccati, che donano alle canzoni la giusta atmosfera spettrale e maligna.
Nello “Sweetness Side”, ovvero il lato B, lo stile del quintetto, pur rimanendo riconoscibile, si fa meno aggressivo (ma solo in parte) e a tratti più melodico, con canzoni generalmente più cadenzate, anche se non mancano le consuete accelerazioni (come, per esempio, in “Luxury“), e tendenzialmente più memorizzabili (si senta la conclusiva “Sound of Soul“, decisamente incisiva soprattutto nel ritornello).
Le 12 canzoni di questo “Sweetness and Blasphemy” sono, nel complesso, abbastanza uniformi, interessanti, ben suonate e ben prodotte. L’influenza di gruppi quali Cradle of Filth e, in misura minore, Dimmu Borgir, si fa sentire, ma i nostri ci sanno fare: sanno giocare bene le loro carte e creare qualcosa di abbastanza personale, ricco di spunti e coinvolgente.
Per quanto ci riguarda, i Cruenta Lacrymis sono un gruppo sicuramente da tenere d’occhio.