Dario Mollo è ormai un veterano della scena italiana e non; più conosciuto per le sue collaborazioni con Tony Martin per il progetto The Cage e Glenn Hughes con Voodoo Hill, ora torna su Frontiers con un nuovo album che ricalca i suoi inizi musicali. Infatti si parla proprio dei Crossbones, la sua prima vera band che torna dopo più di 30 anni dalla prima formazione e dopo oltre 25 dalla prima uscita discografica.
Cosa troviamo in questo album? Un Mollo totalmente ispirato, come nei suoi ultimi lavori da solista, che, complice la voce mozzafiato di Carl Sentance, il mitico singer dei Nazareth, riesce a realizzare ancora una volta un lavoro ricco di sfumature sonore, tra arpeggi inondati di delay e soprattutto guitar riff, che hanno reso celebre il suo lavoro in compagnia di altri mostri sacri.
Il sound granitico di ”Rock The Cradle”, anticipato proprio dalla title track dell’album, si propone come un hard rock mozzafiato, condito da una serie di ritornelli super catchy pronti a catturare l’ascoltatore.
Il picco sonoro è sicuramente nei due brani che aprono il full lenght ; la bellissima ”Red”, che ricorda le atmosfere anni ’80 sulla scia dei Van Halen ai tempi di Sammy Hagar, fino a quello che per noi noi è il brano più riuscito dell’intero lavoro,la prepotente ”Take Me High”, in grado di catapultarci al 100% in un up tempo di classe stile “Kill The King” di rainbowiana memoria.
Complimenti a Dario, che si conferma uno dei riff man più ispirati degli ultimi anni, col merito aggiunto di aver trovato ancora una volta un cantante di razza in grado di fare la differenza.