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DARK MIRROR OV TRAGEDY – The Lunatic Chapters Of Heavenly Creature

I sudcoreani Dark Mirror ov Tragedy tornano sulle scene con il loro terzo lavoro “The Lunatic Chapters Of Heavenly Creature“, un ottimo prodotto di symphonic metal, costellato da influenze black e dark. Dopo due uscite piuttosto convincenti come “Dark Mirror Ov Tragedy” e “The Pregnant of Despair“, rispettivamente del 2005 e del 2009, la band di Seoul, composta da sette pittoreschi membri, risulta cresciuta e maturata sotto molti aspetti, non ultimo un’attenzione maggiore alla commistione di metal ed influenze classiche. Diciamoci subito che questi ragazzi sono cresciuti a pane e Cradle of Filth, ma mentre il filone del symphonic black metal iniziato dagli inglesi sembra andare inevitabilmente esaurendosi, la proposta dei Dark Mirror ov Tragedy è davvero originale e brillante, capace di conquistare sia gli estimatori del dark più corposo che gli amanti del gothic metal.

Dopo il pomposo intro “Thy Sarcophagus“, si comincia a fare sul serio: “Unwritten Symphony” è una opener molto ben costruita, diretta e veloce, si presenta molto potente ma non manca mai di mettere in primo piano la sua linea melodica, in una miscela davvero ben amalgamata e piacevole.
Dancing in the Burning Mirror” è fin dalle prime battute molto elegante, procede con gran gusto tra linee vocali estreme, puramente black metal e begli inserti con rivisitazioni di musica classica, che arricchiscono il brano senza ingentilirlo.

Molto originale anche la successiva “Ichnography on Delusion“, intensa e pressante, che va a scontrarsi fragorosamente con l’unico punto debole del disco, “Virtuoso of the Atmosphere“, un saggio di bravura dei musicisti, che va però ad intaccare la compattezza del lavoro e il sapiente equilibrio che il gruppo aveva mantenuto fino a questo momento. Si torna sul piano più congeniale ai coreani con la bella “Perish by Luminos Dullness“, caratterizzata da un’importante presenza delle tastiere, con una performance molto ispirata di Adornance, questa volta assolutamente in linea con tutto il contesto; le note cristalline affogate nel marciume generale creano un’atmosfera molto interessante, così anche per la rocciosa “The Constellation of Shadows” compatta, dura ed efficace, anche se qui l’intermezzo strumentale è forse troppo lento e smorza il ritmo di un pezzo che procedeva di gran carriera. “The Name of Tragedy” ha intro&outro piuttosto prolissi, tendenti all’eccesso di barocchismi, ma nel complesso è decisamente interessante, segno che i Dark Mirror ov Tragedy hanno confezionato un ottimo lavoro, ma lasciano intravedere la possibilità di ascoltare materiale ancora più valido nelle prossime uscite, limando e perfezionando questi dettagli.

La filosofica “The Noumenon I Carved” è forse il pezzo più black dell’intero lavoro, l’oscurità di cui si veste si allontana dal gotico per andare ad incidere più a fondo, chiudendo con grande carattere questo “The Lunatic Chapters Of Heavenly Creature“, un album che convince pienamente e dona nuova linfa vitale ad un genere che soffre spesso dell’ombra imponente di Cradle of Filth e Dimmu Borgir.

  • 8/10

  • DARK MIRROR OV TRAGEDY - The Lunatic Chapters Of Heavenly Creature

  • Tracklist

    01. Thy Sarcophagus
    02. Unwritten Symphony
    03. Dancing in the Burning Mirror
    04. Ichnography on Delusion
    05. Virtuoso of the Atmosphere
    06. Perish by Luminos Dullness
    07. The Constellation of Shadows
    08. The Name of Tragedy
    09. The Noumenon I Carved


  • Lineup

    Reverof - Bass
    Confyverse - Drums
    Senyt - Guitars
    Gash - Guitars
    Adornance - Keyboards
    Sacrespond - Violin
    Material Pneuma - Vocals