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ELUVEITIE – Origins

Due parole che ritrovo nelle recensioni ultimamente sono ‘innovativo’ e ‘originale’…l’ascoltatore medio sembra si sia imbarcato in una crociata mastodontica, aiutato anche dalla carta stampata, contro quegl’artisti che non rispondono ai due aggettivi sopra citati. Vista dall’esterno mette una certa ilarità nelsangue, ma vissuta dall’interno ha dei risvolti poco incoraggianti…

Se da “Origins” vi aspettate innovazioni e originalità nel vero senso delle parole, vi state traendo in inganno da soli…il nuovo album degli Eluveitie suona Eluveitie al 100%, come sempre. Il tanto dichiarato clamore verso un ‘ritorno alle origini’ del sound della band (che ha compiuto da poco i primi dieci anni
di vita) ha separato i fans negli ultimi tempi, ma al sottoscritto suona molto come uno specchio per le allodole…”Origins” trova in sé sia la verve primitiva di “Spirit” e “Slania” sia l’evoluzione sonora degli ultimi lavori, in particolare del fortunato “Hellvetios” di due annetti fa. La vera differenza, ad essere pignoli, è il
maggior coinvolgimento del fiddle all’interno delle strutture, grazie alla neo arrivata Nicole Aspenger, non più relegato a strumento di contorno ma a vero protagonista delle songs.
 
Tecnicamente, Chrigel ormai può permettersi di usufruire degli studios più adatti e di un budget che gli possa consentire maggiori sperimentazioni rispetto al passato…la produzione è epica e nebbiosa, il che dà a “Origins” un vero e proprio contorno storico, i suoni sono freddi e taglienti mentre le performance toccano livelli di alta professionalità (specie Merlin Sutter dietro ai tamburi). L’ambivalenza vocale Glanzmann/Murphy viene relegata in pochi contesti, portando maggiore originalità e durezza al contesto dell’album.
 
Le sedici tracce presenti (alcune sono solo delle tracce di ‘passaggio’ della storia) presentano ancora il piccolo problema degli Eluveitie: l’andamento sinusoidale. Da “The Nameless” a “The Call Of The Mountains” è un susseguirsi di hit, vista anche la presenza di “Celtos” e “Nothing”, così come da “King” in poi il livello torna alto…ma ”Inception” rimane un brano di passaggio con poca sostanza anche dopo svariati ascolti, “Vianna” sta in piedi solo grazie alle vocalità di Anna Murphy e “The Silver Sister” scivola via senza infamia ne lode, mostrandosi come un episodio noioso…
 
A conti fatti, comunque, gli Eluveitie dimostrano di essere ancora capaci di sviluppare idee convincenti e di saper creare atmosfere suggestive e inquietanti. “Origins” è il giusto passo dopo “Helvetios”, un disco dal grande sapore tradizional/storico, composto da brani che dal vivo spaccheranno le gambe.

  • 7/10

  • ELUVEITIE - Origins

  • Tracklist
    01. Origins
    02. The Nameless
    03. From Darkness
    04. Celtos
    05. Virunus
    06. Nothing
    07. The Call Of The Mountains
    08. Sucellos
    09. Inception
    10. Vianna
    11. The Silver Sister
    12. King
    13. The Day Of Strife
    14. Ogmios
    15. Carry The Torch
    16. Eternity

  • Lineup
    Chrigel Glanzmann: Vocals, Mandola, Mandolin, Tin & Low Whistles, Bagpipes & Bodhràn
    Anna Murphy: Hurdygurdy, Vocals & Flute
    Nicole Ansperger: Fiddle
    Ivo Henzi: Guitars
    Rafael Salzmann: Guitars
    Patrick Kistler: Tin, Low Whistles &Bagpipe
    Kay Brem: Bass
    Merlin Sutter: Drums