La formazione degli svedesi Firespawn incute un certo reverente timore: L.G. Petrov degli Entombed, Fredrick Folkare Unleashed e Necrophobic, per questi ultimi anche Alex Friberg ed infine Matte Modin dei Dark Funeral.
Una creatura potente e violenta, che si porta dietro però il grande peso di tale palmarès: le aspettative per questo nuovo “Shadows Realm” sono molte ed eterogenee.
Abbiamo davanti un album molto genuino, massiccio e suonato con la voglia di sparare il volume al massimo senza troppi fronzoli. Piacevolmente ancorato alla tradizione death svedese, spazia però ampiamente nella corrente US. Undici pezzi per un lavoro monoblocco, in realtà con meno sorprese rispetto alle famose aspettative iniziali, perchè la line-up faceva pensare a qualcosa di più elaborato. L’album è buono, con pezzi come “Imperial Burning” e “Contemplate Death” a brillare nelle tenebre sapientemente costruite di un death granitico, ma con poca originalità. Atmosfera molto interessante per il singolo “Lucifer Has Spoken“, che inizia con un bel ritmo incalzante, che avrebbe potuto dettare il respiro di tutto l’album, ma che tende a perdersi con il passare dei minuti. Ottima attitudine invece per “Spirit of the Black Tide“, un buon rullo compressore che ridesta una lucida attenzione.
Direttamente dalla scuola degli Entombed arriva “All Hail“, mentre una violenza più convinta si sviluppa nei pezzi finali dell’album, come “Necromance” in odor di Decapitated e l’oscura title-track “Shadow Realms“.
Un album per amanti del genere, con tante incursioni nel black metal classico, ma senza quella incisività che avrebbe permesso ai Firespawn di confezionare uno degli album death dell’anno.
