Quando hai una carriera quasi trentennale alle spalle, coronata da successi e una vagonata di dischi, credo diventi difficile riuscire a trovare un modo di espressione che sia evolutivo senza tradire le proprie radici…il rischio di venir tacciati come ‘traditori’ o ‘ripetitivi’ è sempre dietro l’angolo e trovare un equilibrio diventa sempre più una sfida con se stessi e con la propria arte.
Eppure c’è gente che ci riesce e senza troppa fatica…James Christian arriva alla creatura numero dieci con i suoi House Of Lords e sembra aver trovato una miniera d’oro compositiva; ormai tornati ad essere un punto di riferimento nel panorama hard rock/aor da un decennio a questa parte, i quattro rockers americani perpetuano il percorso di ricerca di melodie eleganti e lussuose, basate su arrangiamenti pomposi e strutture chitarristiche palpitanti. La new entry Chris Tristram al basso non toglie nulla alla potenza della sezione ritmiche, anche se nel caso di “Saint Of The Lost Souls” sembra che l’amore per le tastiere si sia ritagliato una percentuale maggiore.
La produzione è orgogliosamente carica e positiva per creare pathos e grande armonia…i suoni sono delicati e caldi, assemblati egregiamente da un mixing paurosamente perfetto e da un mastering rispettoso anche del più insignificante suono presente, mentre le performance denotano quadratura e coesione d’altri tempi…e se BJ Zampa contiene il proprio ego istrionico in favore di un tiro invidiabile il prode Jimi Bell affascina navigando tra solos virtuosi e licks soffusi, lasciando però all’incomparabile voce di James Christian il compito di affascinare e sedurre.
Già dall’opener “Harlequin” si capisce che i tappeti tastieristici saranno un elemento cardine del disco…”Ocean Divide” “New Day Breaking” e “Concussion” si prodigano attraverso sezioni catchy e cori ariosi mentre episodi come “The Sun Will Never Set Again” e “Art Of Letting Go” prediligono maggiore armoniosità. La moderna “Hit The Wall”, la stravagante titletrack e le sofisticate “Reign Of Fire” e “The Other Option” vincono la palma come migliori songs, diventando automaticamente nuove hit da inserire nella già mastodontica discografia della band.
Se è vero, come dicono gli artisti, che non esiste una formula magica per sfornare dischi di questo spessore allora significa che James Christian e soci appartengono a una razza superiore di cui dobbiamo essere fieri d’aver conosciuto. “Saint Of The Lost Souls” è un disco appassionante e completo dove tutti gli elementi stanno al posto giusto…ennesimo step di una band che sembra non aver confini.