Ho sempre trovato piacevole abbinare la musica con l’umore e le condizioni meterologiche; potrà apparire un luogo comune, ma certi platter si assaporano meglio con le giuste condizioni ben concatenate tra loro…le emozioni fuoriescono senza alcun sforzo, ogni particolare arriva al nostro orecchio più facilmente e l’innamoramento verso quel particolare disco avviene con una naturalezza disarmante.
Le ultime settimane sono state indicate per approcciarsi alla decima creatura dei monumentali Katatonia…ormai abbandonata completamente la veste di inizio carriera, i cinque svedesi hanno vertito la rotta in favore di un rock malinconico visto in chiave dark/progressive, dove la passione per la musica di inizio anni 70 fuoriesce in modo unico. Nel caso di questo nuovo “The Fall Of Hearts” subentra anche l’amore per le strutture acustiche, creando un habitat musicale innovativo e unico nel genere…lento, cadenzato, sospeso e sognante: questo è il mood di tutte e dodici le tracce.
I nuovi innesti Daniel Moilanen e Roger Öjersson usufruiscono di un disco piuttosto avvincente per presentarsi nel mondo Katatonia…la produzione è fumosa e sottile, dove ogni suono viene soppesato con maniacale cura, lasciando al gusto ogni via di espressione, e dove lo ‘spazio’ vuoto imbastito nel songwriting dà una marcia in più. Le performance votate alla resa delle atmosfere nebbiose regalano perle come l’opener “Takeover” o la più diretta “The Night Subscriber”, mentre altri capitoli come “Serein” e “Residual” faranno la felicità di chi ama visioni meno semplici e facili. “Decima” e “Pale Flag” fungono da ballad sognanti mentre con “Shifts”, “Sanction” e “Last Song Before The Fade” abbraccerete l’apice della creatività di Jonas Renkse e soci…infine, per chi avesse fame di metal, “Old Heart Falls”, “Serac” e la conclusiva “Passer” potranno rappresentare un piatto ricco.
Il modo migliore per fare un disco è seguire il proprio cuore e lasciarsi trasportare nel realizzarlo; sentimento, pathos, epicità e una soave classe malinconica vi accompagneranno per tutta la durata di “The Fall Of Hearts”, coccolandovi come dei neonati indifesi. Consiglio: ascoltarlo in cuffia, osservando la pioggia battente mentre cercate di capire in quale direzione andare.
