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MEGADETH – Dystopia

Alla notizia dell’uscita di un nuovo disco dei Megadeth, ogni fan degno di tale appellativo inizia a fremere di aspettativa ed ansia. Aspettativa, perchè nel bene o nel male, sarà un album di cui si parlerà. Ansia, perchè più e più volte, attraverso gli innumerevoli colpi di scena a cui ci ha abituati negli anni il buon Dave Mustaine, la qualità delle prime pietre miliari scolpite dalla band è purtroppo passata tra alcuni alti e tanti bassi.

Con l’entrata in scena di Kiko Loureiro le strade percorribili erano due: un ritorno alle radici più tecniche del gruppo o un cambiamento radicale di tendenza. “Dystopia” è una piacevole sorpresa che unisce queste due soluzioni.
L’album ha il sapore ottantiano di quel thrash creato e plasmato da Mustaine, ma si apre alla modernità soprattutto in fase di produzione e mixaggio, probabilmente grazie al lavoro tecnico di Josh Wilbur (Lamb Of God, Gojira, Avenged Sevenfold).

Il quindicesimo album in studio dei Megadeth inizia con una grande sferzata di energia, “The Threat Is Real” è un bel pezzo da battaglia, con l’inconfondibile marchio della chitarra di Dave in primo piano.

Troppo poco per iniziare a pensare di avere davanti finalmente l’album giusto? “Dystopia” è un tuffo nel passato, Mustaine acido ed incisivo come non lo si ritrovava da tempo, per una titletrack che cattura l’attenzione, questa volta seriamente.

Fatal Illusion” pezzo ancora vecchio stile, breve e travolgente dal refrain irresistibile, che inizia a conformare il giudizio su questo lavoro: la band non ha tirato fuori un capolavoro, non cambia rotta, ma questa volta non perde di vista l’obiettivo finale, cioè un album corposo, con tante buone idee.

Con “Death From Within” aleggia il fantasma del già sentito, ma il lavoro alle chitarre di Dave e Kiko è così piacevole che distrae dal desiderio di una maggiore originalità. Desiderio che si ripete nella veloce “Bullet To The Brain“, semplice e diretta, forse troppo.
Post American World” invece innalza il livello: cadenzata e decadente, di gran carattere, forte nelle lyrics e nell’impatto sonoro, è uno dei migliori pezzi della title track.
Poisonous Shadows” è un pezzo che piacerà ai fans di vecchia data, con una raffinatissima parte di piano di Kiko, che ottiene davvero una rilevanza ed uno spazio notevoli, inaspettate quasi.
Conquer Or Die” scivola via senza lasciare tracce profonde, uno di quei momenti più deboli che ricalibra il giudizio sull’intero lavoro; decisamente diversa è l’impressione della successiva “Lying In State” altro pezzo molto originale e dal tiro preciso e vincente. “The Emperor” nonostante un ritmo martellante ed una serie di assoli lanciati a folle velocità, non raggiunge le vette toccate da altri brani dell’album.
Mustaine è signore e padrone indiscusso delle cover e non si smentisce con una versione splendida di “Foreign Policy“, pezzo della storica band losangelina Fear, omaggio alle origini e al grande amore per il punk del rossocrinuto cantante.

I Megadeth del 2016 sono lontani dai fasti degli anni ’90, ma si sono ritrovati in una line up quadrata e solida, si sente finalmente la voglia di ritrovarsi nella propria musica e il gusto di spingersi oltre i limiti che sembravano condannare la band verso ben altri orizzonti. “Dystopia” è un album genuino, si ascolta con un pizzico di nostalgia e colpisce fin dal primo ascolto: bentornati Megadeth.

  • 8/10

  • MEGADETH - Dystopia

  • Tracklist

    01. The Threat Is Real 
    02. Dystopia 
    03. Fatal Illusion 
    04. Death From Within 
    05. Bullet To The Brain 
    06. Post American World 
    07. Poisonous Shadows 
    08. Conquer Or Die 
    19. Lying In State 
    10. The Emperor 
    11. Foreign Policy (FEAR cover) 


  • Lineup

    Dave Mustaine – lead vocals, guitars
    David Ellefson – bass 
    Kiko Loureiro - guitars
    Chris Adler - drums


  • GenereThrash Metal
  • Anno2016
  • Casa discograficaUniversal Music/Tradecraft/ T-Boy Records
  • Websitewww.megadeth.com