Uno dei ricordi indelebili nella mia mente risale al Gods Of Metal 2011: nel backstage, mentre Billy Sheehan si ‘avventurava’ nell’ennesima intervista e un assonnato Eric Martin sfogliava distrattamente una rivista musicale (con tanto di fondi di bottiglia sul naso). Vedere delle rockstar in contesti ‘normali’ lascia sempre un ottimo retrogusto in bocca…
Retrogusto confermato da questo “One Acoustic Night”, dove il quartetto statunitense si ‘veste’ unplugged, in un’ambientazione calda e confortevole (ci sono divani e sedie, come il salotto di casa nostra) facendosi accompagnare da un quartetto d’archi. L’atmosfera che si respira è intima e giocosa, dove la simpatia dell’ormai cinquantenne vocalist mette in evidenza l’audience ristretto che ha avuto l’onore di assistervi.
Sui termini tecnici non mi soffermo, essendo un acustico prodotto in modo da risaltare le voci e la chitarra. Un glorioso applauso va alle performance, come sempre mirate a porre in luce la caratura tecnico/esecutiva del duo Gilbert/Sheehan (visto che Torpey è ‘relegato’ a qualche percussione e una grancassa), e un’autentica ovazione alla tracklist, basata quasi esclusivamente sull’ultima fatica discografica “What If…”, dove brani come “Nobody’s Left To Blame” e “Stranger In My Life” brillano come una stella notturna, e dove i classici vengono confinati alla storica “To Be With You” e alla più ritmata “Take Cover” (“Voodoo Kiss” è un ulteriore estratto da “Learn Into It”).
Un momento indimenticabile nella carriera di questa longeva band anche se ben lontana dai fasti di quel “Back To Budokan” di due annetti fa ma vi darà la possibilità di scoprire cosa potrebbero portare in casa vostra, un noioso venerdì sera, Eric Martin, Paul Gilbert, Billy Sheehan e Pat Torpey. Da avere.
