La scena metal italiana ha sempre avuto acts di indubbio spessore e dalla forza d’animo encomiabile; benché sempre ‘sottovalutati’ rispetto alle realtà straniere, non hanno mai demorso riuscendo a mantenere viva una fiamma che a distanza di anni ha portato i suoi frutti…si può essere esterofili o meno, ma al cospetto della bravura non ci si può altro che inchinare.
Gli Schizo sono un’istituzione del metal italiano, in particolare della scena estrema, capaci di portare avanti un messaggio d’orgoglio per più di trent’anni; il celeberrimo “Main Fraime Collapse” rimane uno dei pilastri portanti del thrash/death tricolore, capace di incuriosire una notevole fetta di interesse estero, e questo nuovissimo “Rotten Spiral” riesce a mantenere gli stessi livelli di feeling e sapienza. Thrash e death si combinano, si interscambiano e arrivano al punto di inseguirsi freneticamente, lasciando solo qualche piccolo e raro spazio a un groove metal dal traino infermabile.
La produzione è assassina e spaccaossa fino nel più minuscolo solco, portando all’attenzione anche l’invidiabile esperienza in consolle del quartetto. I suoni sono rasoiate scuoiapelle profonde mentre le performance denotano maestria e coesione difficilmente riscontrabili negli act più giovani, dove il lavoro possente di Dario Casabona si unisce indissolubilmente alle sei corde di S.B. Reder. Al mastering e al mixing viene lasciata la libertà di coesione per scaturire il massimo della verve micidiale.
Da “Leaders Of Deception” fino a “Final Warning” gli attimi di respiro sono numerabili sulle dita di una mano; “Skeptic Flesh”, “Freikorps” e “Hysterical God” infilano la lama fino in fondo, grazie a batterie mai statiche e a vocals agghiaccianti, mentre songs come “Rotten Spiral” e “Deathwire” imbastiscono strutture più sinusoidali che irretiscono anche il metalhead più caparbio…infine, a “Neurotic Propaganda” spetterà il compito di mettere a ferro e fuoco i vostri padiglioni auricali in modo chirurgico e spietato.
Gli Schizo confermano di essere dei veri maestri del genere e di avere ancora un’infinita serie di assi nella manica da sciorinare; “Rotten Spiral” rimane un disco atteso da tempo che non delude sotto nessun aspetto, capace di far rabbrividire certe giovani leve che vivono nell’illusione di essere ‘cattivi’.
