Nati nel 2007 e con già alle spalle un primo full-length d’autore, dal titolo “Perversion Ltd.“, i Sin7sinS si classificano come una Symphonic Metal band, caratterizzata dall’utilizzo di evanescenti elementi elettronici, combinati con percussioni martellanti e brillanti riff chitarristici.
Una cornice quasi perfetta per un genere musicale che lascia ben poco spazio ad esitazioni, ma che spesso e volentieri entra in contrasto con una vocalità eccessivamente sottile e limpida, che viene completamente occultata dalla strumentazione pesante. Neanche i duetti con il growl riescono a risollevare la situazione.
I Sin7sinS tornano sulla scena a distanza di quattro anni dall’ultima produzione, con un nuovo titolo, “Purgatory Princess“, che, senza alcun dubbio, continua a manifestare le solite medesime carenze già descritte.
Piccolo tentativo di ricreare una melodia catchy, in “Hear Of Stitches“, un po’ più sinfonica la terza traccia “Take Your Hands Off Me“, melodica e malinconica la ballad pianistica “Bittersweet Dreams“. Tre brani differenti, ma accomunati dalla stessa caratteristica, su cui l’intero album sembra costruito: uno scorrere lento, piatto, monotono, che conferisce a tutta la produzione un alone di noia.
L’ascolto di queste dieci tracce procede lento, faticoso, difficilmente digeribile, nonostante non ci sia nulla da criticare all’intero apparato strumentale o al mixaggio, che nel complesso risultano buoni: nessuno dei brani presentati spicca, però, per una qualche caratteristica.
Un Purgatorio, una strada di mezzo, una sorta di standby. Ma la musica non può vivere in pausa, la musica ha bisogno di emergere.