In attività dal 1968, 31 album in studio, 120 milioni di dischi venduti: che cosa si può aggiungere ai numeri degli Status Quo? “Aquostic (Stripped Bare)“, prodotto da Mike Paxman, è il trentunesimo album in studio del gruppo inglese che da più di quattro decadi crea un rock leggero e scanzonato, che scappa da tutte le etichette possibili. Gli AC/DC li citano come gruppo fondamentale per l’hard rock, Bon Jovi e Def Leppard li considerano fonte di ispirazione, per gruppi più vicini al pop come Muse ed Oasis sono maestri indiscussi. In un’intervista concessa alla rivista inglese Classic Rock nell’ottobre 2003, Lars Ulrich dei Metallica ha dichiarato che i Quo sono tra i gruppi che più ne hanno ispirato lo stile e di essersi spesso recato a vederli anche dal vivo. Gli Status Quo che cos’avranno da dire con un nuovo album con tanti grandi pezzi della loro carriera rivisitati in chiave acustica? Operazione commerciale o sostanza?
Già nella copertina dell’album, una fotografia di due componenti del gruppo nudi, scattata da Bryan Adams, c’è la chiave di questo disco: il divertimento. Questi signori prendono in mano i loro strumenti, si divertono a dare nuova vita ai loro pezzi e lo fanno dannatamente bene.
Qui troverete un hard-boogie rock molto semplice, fatto esclusivamente per farvi ballare, cantare e battere il tempo; non cercate pesantezza, tecnicismi, manierismi: sono altrove, qui tutto ciò che non è fresco ed immediato, è bandito.
Se vi piacciono gli Status Quo, allora ascoltate anche questo lavoro, non è certo una pietra miliare della loro discografia, ma è incredibilmente genuino e piacevole. 25 pezzi pescati da album e singoli, da “Picturesque Matchstickable Messages” a “Quo“, “Hello“, “ON the level“, per riscoprire le canzoni più o meno famose in un disco da relax totale, certo non imperdibile nella discografia del gruppo, ma sicuramente un disco da ascoltare e da consigliare se non vi siete mai avvicinati agli Status Quo e volete curiosare un po’ nella storia mastodontica della band.
