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SURGICAL METH MACHINE – Surgical Meth Machine

Quando un artista è enormemente prolifico occorre fermarsi e porsi qualche domanda ‘scomoda’…coinvolgimenti in più progetti (magari contemporaneamente), perpetua alternanza studio/tour e una continua pubblicazione di opere possono far sorgere il dubbio riguardante la qualità del materiale prodotto, portando più danno che guadagno molte volte…

 

Al Jourgensen è uno di quelle rockstar che non accusano mai uno stop, sempre pronto a gettarsi in pasto a stampa e fans con i suoi numerosi progetti…ultimo genito della casata del padre dell’industrial metal si chiama Surgical Meth Machine, band partorita assieme a Sam D’Ambruoso, e sinceramente di metal non ne contiene molto…le strutture si muovono lungo rotte tipicamente rockeggianti riuscendo solo in qualche caso a raggiungere una maggior pesantezza, ricoprendo il tutto con un manto di sintetizzatori e drum machines dal forte alone provocatorio. Questo debut potrebbe tranquillamente finire in rotazione in alcune discoteche riuscendo a catalizzare l’attenzione degli amanti della house, grazie anche ad una paradossale ballabilità.

 

La produzione è sorprendentemente grigia e spaesante, fattore che crea una sensazione di smarrimento…i suoni sono freddi come il ghiaccio e sintetici da plastificare il cervello mentre le performance mettono a nudo le verve compositive del duo, grazie ad una interminabile serie di elementi inseriti presi in prestito da altri ambienti musicali. Mixing e mastering, come da protocollo, non fanno prigionieri e vi scagliano addosso una forza extraumana.

 

Preso sotto l’aspetto industrial “Surgical Meth Machine” vi regala canzoni come “Tragic Alert”, “Rich People Problems” e “Smash And Grab”, dove l’aggiunta di inserimenti vocali cari a rap e hip hop permette una maggiore fruibilità dei contesti. “I’m Sensitive” e “I Want More” rimangono i capitoli più incazzati mentre da “Unlistenable” in poi le cose variano con frequenza assidua, passando dallo pseudo twist di “Gates Of Steel” alla ripetitività di “Spudnik” per arrivare alla house pura del duo “Just Go Home”/“Just Keep Going” e alla ‘tarantiniana’ “I’m Invisible” che chiude il viaggio.

 

Come per ogni disco del buon Al Jourgensen il consiglio è di partire da zero senza considerare l’universo creato prima…ovviamente “Surgical Meth Machine” non compete con le opere magne dell’artista ma rimane un platter onesto e corposo che difficilmente capirete con un unico ascolto. Come sempre, genialità e follia.

  • 7 /10

  • SURGICAL METH MACHINE - Surgical Meth Machine

  • Tracklist

    1. I'm Sensitive

    2. Tragic Alert
    3. I Want More
    4. Rich People Problems
    5. I Don't Wanna
    6. Smash And Grab
    7. Unlistenable
    8. Gates Of Steel
    9. Spudnik
    10. Just Go Home
    11. Just Keep Going
    12. I'm Invisible

  • Lineup

    Al Jourgensen: Vocals & All Instruments

    Sam D'Ambruoso: All Instruments