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TOMYDEEPESTEGO – Nero

Suonare musica strumentale sta diventando sempre più un azzardo. In primis perché a volte si rischia di perdersi in quel circolo vizioso rappresentato anche da una frangia del jazz, ovvero musica così cerebrale che viene apprezzata solo da altri musicisti. Poi perché, togliendo un elemento così personale e rappresentativo come la voce, si si diventa molto più facilmente accostabili ai capisaldi del genere. Se suoni un po’ etereo allora sei uguale ai Mono. Influenze jazzistiche? Toe! Tempi storti e schizofrenia? Dysrhythmia! Per fortuna da qualche tempo a questa parte si sta venendo a creare quella che potremmo definire una corrente italiana, con gli esordienti Great saunites che hanno fatto benissimo, gli Ornaments che finalmente sono pronti a raccogliere quanto seminato ed il gradito ritorno dei Tomydeepestego. I romani si riaffacciano sulle scene dopo tre anni di silenzio con un album che non esito a definire una vera e propria gemma nel loro genere musicale, un capolavoro di maturità che è un assoluto toccasana per i padiglioni auricolari. La bellezza di Nero sta prima di tutto nella sua estrema accessibilità, che permette anche a chi non è diplomato all’accademia musicale di goderne le splendide atmosfere, fermo restando che la tecnica ovviamente c’è e chi ha un orecchio più allenato se ne accorgerà sicuramente. Altro particolare molto rilevante è ovviamente il suono, veramente molto bello, pieno e caldo, trascinato soprattutto da un basso vivo e pulsante come non mai. La mano esperta del Paso, indubbiamente uno dei migliori produttori che ci siano e non solo a livello italiano, ha reso vivo e denso il suono di Nero, con il già citato basso ed ovviamente la batteria che creano una sezione ritmica trascinante, lasciando libere chitarre e synth di delineare universi sonori quantomai variegati. La maturità artistica dei Tomydeepestego è veramente spiazzante, tant’è che i brani dal minutaggio spesso abbastanza lungo scorrono via piacevolmente creando l’impressione che l’intero disco sia un’unica immensa traccia capace a volte di far viaggiare la mente ed altre di far muovere il collo. Post-hardcore, sludge, stoner, psichedelia, tutto si fonde e si amalgama perfettamente dentro il sound di Nero fino a creare un’alchimia perfetta ed unica che raggiunge vette altissime, che si possono definire un balsamo per la mente e il cuore. Inutile parlare di quale brano rappresenta meglio Nero, io vedo quest’album come un flusso da ascoltare e godere nella sua interezza, per arrivare a comprendere che ci sono casi in cui la musica parla anche senza bisogno di parole. Ultima nota ma è importantissimo ricordarlo, l’album è interamente in free download, anche se il mio consiglio è quello di comprare la versione in vinile, il formato migliore per godersi certe sonorità.

  • 8/10

  • TOMYDEEPESTEGO - Nero

  • Tracklist
    1. Pece
    2. Grafite
    3. 23:45
    4. Monster
    5. 541
    6. Petrolio
    7. Nero
    8. Neve

  • Lineup
    Edoardo Lucà. chitarra
    Daniele Lunardi. basso
    Valerio De Lucia. chitarra
    Simone Giannangeli. batteria
    Nicolò Salvetti. synth