“Necropolis” ci fece tremare un po’ i polsi, “Welcome to the Morbid Reich” la ripresa, “Tibi et Igni” il nuovo idilio.
I Vader costituiscono, con Behemoth e Decapitated, la troika del metal estremo in terra polacca; una carriera ultra ventennale, fra alti e bassi, ma rimanendo sempre fedeli, nonostante i cambi di Line up ai principi e ai canoni del Death / Thrash Metal più duro.
Anche questa volta, naturalmente, il gruppo rimane fermamente arpionato a quelli che sono i propri valori e le proprie tematiche, proponendo un prodotto che si rileva l’ennesima mazzata sui denti, nonostante si denotino anche momenti particolarmente evocativi e introspettivi.
L’intro, “Go To Hell” , è il perfetto esempio di quanto su descritto: orchestrazioni particolarmente tetre e evocative, quasi a voler simboleggiare la spola da una sponda all’altra dell’ Acheronte sulla traballante barca di Caronte, per poi esplodere, in questa traccie e in quelle successive, nei canonici riff rabbiosi e serrati, blast beats,i duelli delle chitarre nella maggior parte degli assoli e il growl ruvidodi Peter.
L’album procede su queste linee guida per la maggior parte del suo seguito; potente la traccia “Triumph Of Death”, una traccia “Slayer-oriented” , un evidente tributo alla band tedesca. Ma il vero capolavoro prende il nome di “Hexenkessel”.
“Hexenkessel” è forse una delle composizioni più interessanti negli ultimi anni di carriera della band; intro dall’atnosfera mastodontica, seguito da un intermezzo dalle sonorità Black per poi comprimersi nella solida brutalità. Un pezzo stilisticamente che sfiora la perfezione, molto innovativo con un assolo micidiale ma dalla conclusione tragica con le annaspanti e strozzate imprecazioni di Peter che giura vendetta a Dio:
“Oh God… Why have You forsaken me.. Damn You and your helpless angels! Your heart is as cold as this land, Where I am dying now. Hope to see you in Hell”
“Tibi et Igni” conosce un ulteriore momento di grandezza con la traccia “The Eye Of The Abyss”; un altro pezzo dall’intro orchestrale, con la medesima struttura di Hexenkessel, molto elaborata in grado di far collimare perfettamente le sonorità Death, con quelle più atipiche già presenti nelle canzoni sopra citate.
I Vader sono ritornati con un lavoro tutt’altro che scontato e degno di nota, dimostrando la volontà di mettersi ancora alla prova con anni di gloriosa carriera sulle spalle; Tibi et Igni , visto anche il clamore e la “maggioranza bulgara” della critica, sarà un ottimo punto di partenza per riprendere un cammino che sembrava essersi increspato.
