VxPxOxAxAxWxAxMxC vs. TxPxF: a qualcuno tutte queste lettere messe di fila probabilmente non diranno niente. Questi sono, invece, gli acronimi dei nomi di due band, talmente osceni da essere impronunciabili senza incorrere in un qualche tipo di censura (per i più curiosi, gli acronimi stanno per “Vaginal Penetration Of An Amelus With A Musty Carrot” e “Teen Pussy Fuckers”). Si tratta di due band Porngrind e Goregrind, che hanno deciso di fare uno split album insieme. Accoppiata geniale! Vediamo cosa ne è uscito fuori.
La prima parte dei disco è lasciata ai “VxPxOxAxAxWxAxMxC”, gruppo austriaco geniale e imprevedibile. Le produzioni, non importa quanto siano pesanti, sono talmente ritmate che viene quasi da ballarci su e le vocals sono così strane che fanno davvero chiedere se l’essere umano è capace di tirare fuori quei suoni assurdi: sono qualcosa tra un maiale, un delfino e un basso elettrico!
Tornando allo split, I “VxPxOxAxAxWxAxMxC” hanno le prime quattro tracce, dal titolo a dir poco gore, che uniscono comicità ed elementi triviali come le conversazioni o canzoncine banali per bambini con il goregrind più pesante. Brano esemplare del loro stile è “Mucus of a giant anal papilla”, che parte con qualche imprecazione contro Gesù (o così sembra ndr), continua con una canzoncina stupida per poi cominciare veramente con chitarre taglienti e ritmi serrati e saltanti e finire in un miscuglio di versi animali (umani compresi). Insomma il solito!
Nella seconda parte, dedicata ai “TxPxF”, si avverte un certo cambio di stile, un calo ritmico e stilistico: il suono dei “TxPxF” risulta meno definito e più povero rispetto ai “VxPxOxAxAxWxAxMxC”, anche se la cadenza ritmica e l’atmosfera di leggerezza che contrasta con i titoli delle canzoni è simile nelle due band. Nonostante tutto, ci sono due tracce che sorprendono in maniera positiva, la quinta, “40 y 13 (paedolove)”, che distorce una canzone presumibilmente d’amore in maniera originale e ridicola, e l’ultima “Circus Macabrus”, cover dei Bloodbastard, alla cui fine viene riproposta nuovamente la precedente canzoncina distorta.
Per quanto gore questo album si propone di essere, è tuttavia un ascolto leggero che mette di buon umore (o sarà che mi diverto io con poco ndr). Non è un album eccelso e avrei preferito di gran lunga uno studio album dei soli “VxPxOxAxAxWxAxMxC”, ma ci si accontenta di poco, visto il loro poco amore per lo studio… Sufficiente.
