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ARCANA COELESTIA – Le Mirage De L’Idéal

“Ah! “É necessario soffrire eternamente o eternamente fuggire il bello?”

 
 
L’Estetismo, corrente artistica nata nel 1800 in Inghilterra, si pone come fermo obbiettivo il culto dell’avvenente Bellezza, della labile essenza del Sublime, dell’illusoria mitizzazione dell’individualità. Come la placida figura presente nella cover dell’ultima fatica degli Arcana Coelestia, ebbra di intensa e sacrale spiritualità, possiamo solo contemplare, senza avere un effettivo riscontro terreno, la volubile perfezione, dai contorni indefiniti, dell’astratto Miraggio, spiffero di misterica trasparenza.

 
Il duo nostrano nasce nel 2006 a Cagliari per volere dell’eclettica personalità del chitarrista MS, già compagno di giochi degli indemoniati Locus Mortis e delle litanie di morte degli Urna, e del vocalist LS. Dopo essersi fatti le ossa nell’ambiente underground cittadino è il momento del calcio di rigore nel 2007, quando vengono messi sotto contratto dalla sensazionale ATMF, con la pubblicazione del magnificente “ Ubi Secret Colunt”concedendosi anche al grande pubblico. Non hanno aspettato tanto tempo prima di dare un seguito al debut; Tornati in carreggiata nel 2009 con la venuta alla luce del muro sonico atmosferico di “Le Mirage de L’Idéal”, plasmano un Funeral Doom che non strizza però l’occhio ai settentrionali e tetri mostri sacri del settore (Shape Of Despair, Esoteric) ma presenta una vena maggiormente stemperata, divenendo quasi un dolce sogno illuminato da sinuose, regali e solenni melodie e da sontuosi e colti equilibri. La loro vanesia creatura permette inoltre una gamma di interpretazioni più vaste: Il combo del Bel Paese si fa magico cantore di temi portanti come centenarie e dotte tradizioni, metafisici dialoghi e oscuri simbolismi emozionando nell’occulto giaciglio dell’animo. Ma il ruolo di leader maximo spetta senz’altro alle tastiere, le quali vantano uno spettrale sapore personale e particolare, così ancestrali, eteree e raffinate quando si lasciano andare a toccanti rintocchi pianistici, così arcane e trionfali quando tentano soluzioni al limite dei lancinanti sentieri dell’Ambient. L’equilibrio strutturale è garantito dall’ausilio di strati e strati di riffs lenti, zanzarosi e taglienti, ma nel contempo non possenti considerati gli altri tipi di standard in qui il genere ci ha abituato. Emerge tra i solchi l’ambivalente cantato di LS che quando usa partiture sul pulito è bucolico, come un morbido cuscino su cui poggiarsi, ma che nel growl è drammatico ed avvincente.

“Duskfall” si dimostra ligia nel seguire quanto detto sopra lasciando fluttuare tenui immagini che creano arazzi di scenari crepuscolari e naturalistici ricchi di grigie pennellate dipinte dal lussuoso tocco dei tasti d’ebano. La lunga “Requiem (For the Fathomless Void Of Redemption)”, leggermente più cupa rispetto alla precedente, avvolge in un crescendo di sensazionali rallentamenti e atmosfere dilatate. Con la profonda “Le Mirage de L’Idéal” ha inizio il binomio nel quale si tocca lo zenith della trionfale raccolta.“Tragedy & Delirium I – The Tragedy”, deliziosa e confortante come il ventre materno, è un mausoleo di pietra che trova il suo suggello in incensanti voci femminili, in celestiali synths e in armoniose dissonanze. In “Tragedy & Delirium II – The Delirium” la lentezza si fa quasi paranoica, tra margini marini e lo stormir dei gabbiani, e viene abbandonato ogni accento metallico a favore di evocative direzioni nelle quali LS, narrativo come non mai, declama un verso dell’Immortale Boudelaire. Dulcis in fundo con ”… thus Fade in Nocturnal Deluge”, ultimo atto dell’irresistibile catalogo che avvinghia con balenanti umori e traforanti melodie color cobalto e nella quale si dimostrano colmi di salvifica vitalità interiore.

 
 
Forse i gladiatori isolani non riusciranno a trovare la quadratura del cerchio per quanto riguarda la loro ricerca nell’Universo del vertiginoso e infinito incanto, ma si può dire che per quanto riguarda l’aspetto puramente sonoro hanno centrato ampiamente il bersaglio: Sono stati capaci di farsi valere mettendo sul piatto un imponente lavoro, impregnato un particolare flavour, che solo alcune gemme sanno donare. Speriamo che questo non sia il vertice della parabola e l’act passi dallo status di realtà di nicchia a quello di incensati poeti colmi di onore e successo.

“La bellezza è negli occhi di chi la ascolta”.

  • 8/10

  • ARCANA COELESTIA - Le Mirage De L’Idéal

  • Tracklist

    1. Duskfall
    2. Requiem (For the Fathomless Void of Redemption)
    3. Le Mirage de l'Idéal
    4. Tragedy & Delirium I - The Tragedy
    5. Tragedy & Delirium II - The Delirium
    6. ...thus Fade in Nocturnal Deluge


  • Lineup

    LS - Vocals
    MZ - Guitars, Effects