Me li ha ‘consigliati’ un amico…”ascoltali e vedrai!” mi ha detto! Adoro accettare consigli, specie perché sono un aspetto interessante che mi riprova di quanto la musica possa essere soggettiva!
Per cui inserisco questo giovanissimo combo varesino nel cd player (sono uno alla ‘moda vecchia’!) e mi faccio ripassare sonoramente per ben tre volte da “A New Way”, demo di debutto. Per la cronaca gli Angmaar si sono formati quasi tre anni fa come cover band di Sodom, Entombed, Kataklysm e generis, e pian piano hanno iniziato a sviluppare la propria verve compositiva che si staglia in un death/thrash violento e punzecchiante che sa precisamente come far male…
Essendo un demo non mi aspettavo una produzione ricercatissima…invece la maggior pena per queste tre canzoni è un mixing smisuratamente a favore delle vocals, dove il potente growl di Marco Previati ‘copre’ letteralmente certe parti di chitarra. Anche i suoni della batteria appaiono un pochino troppo artificiali, riuscendo a smorzare il botto di violenza che la band possiede. Le performance comunque rimangono buone, segno di una band che non ha intenzione di fermarsi.
Tre songs per un quarto d’ora di musica…”Minas Morgul” ha un bel incedere e un coro urlabile con tutta la rabbia che si ha in corpo, mentre “Our Death In Warfare” è più particolareggiata vista la presenza di stacchi possenti; la conclusiva “A Feel Of Death”rimane il capitolo più apprezzabile, viste le strutture granitiche e il buon lavoro di batteria e basso.
Gli Angmaar sono una di quelle band che è preferibile (allo stato attuale, si intende) ascoltarsi dal vivo dove rendono di più, vista la ancora giovane esperienza. Le idee ci sono, occorre forse spendere più tempo (e ahimè, più soldi) in studio per estrapolare un lavoro più ‘professionale’, visto che i livelli di questi tempi si sono alzati…
