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CRIMINAL SIDE – Abyss Of Humanity

E’ il momento del thrash revival, ad ogni latitudine e longitudine schiere di giovani imberbi si affacciano sul mercato per ripercorrere, pari pari, le gesta di Metallica, Slayer, Testament. Sono anche gli anni ruggenti del metalcore, e di tutti quegli ensemble che ci riempiono di urla scomposte e riffs compressi senza capo né coda. Sono ovunque, ne siamo circondati, in tanti pensano a seguire il genere del momento spersonalizzando in partenza la propria proposta sonora.
Poi ci giunge all’orecchio un demo quale Abyss Of Humanity e scopriamo che i musicisti di ultima generazione non sempre hanno voglia di incasellarsi in un trend e, fortunatamente, sanno pescare cose buone dai sottogeneri del metallo, per poi assemblarli con discreta personalità, senza suonare come un’accozzaglia di luoghi comuni e ridicoli plagi di acts del passato.
La musica ascoltata dai Criminal Side è quella con cui sono cresciuti quasi tutti i loro coetanei metallari; tanto thrash, death melodico svedese e l’immancabile metalcore. Il sound del gruppo però è inequivocabilmente thrash metal, dove convivono riffing degli eighties e compressione delle chitarre che strizza l’occhio ai Machine Head; il metalcore entra prepotente nel cantato, urlato ma sufficientemente vario ed espressivo, e negli attacchi più minimali, quelli dove le chitarre diventano ruvidissime e votate al puro impatto.
Del metal più tradizionale, invece, questi ragazzi bolognesi non dimenticano gli assoli, curati e piazzati intelligentemente nei pezzi; ci sono gli sfoghi rabbiosi degli Slayer, più spesso note prolungate e dal retrogusto malinconico, che possono occupare porzioni consistenti del brano e infondergli atmosfere ad ampio spettro. Si nota un intenso lavoro per donare efficacia e fluidità di ascolto, ne è testimonianza evidente il modo in cui è gestito il cantato. Gli interventi vocali denotano, oltre alla discreta versatilità di cui si è già detto, senso del ritmo e una metrica ben studiata: il cantante Lorenzo Sighinolfi sa dettare i tempi e capisce benissimo quando c’è da affogare l’ascoltatore in un fiume di parole iraconde, e quando c’è da lasciare spazio agli strumenti.
Il muro di suono e gli sferzanti stop’n’go di cui le song sono zeppe regalano una debordante energia all’intero demo; i Criminal Side si dimostrano gruppo che sa far male, abile nel variare le tempistiche di assalto di brano in brano. Si evita così di far deragliare la propria urgenza espressiva nella scontatezza di strutture troppo reiterate e anonime, e si mostra inoltre di voler andare al di là del semplice thrash tutto cuore e riff grattati.
Le migliorie che si possono dare al lavoro riguardano essenzialmente l’assemblaggio delle parti violente con quelle a maggior respiro melodico; qualche accorgimento potrebbe evitare la sensazione di stacco e discontinuità tra le parti che emerge in certi frangenti. Si parla però di un processo di limatura e perfezionamento, non di rivoluzionare le canzoni che tra poco, insieme a qualche altro pezzo scritto in tempi più recenti, dovrebbero finire nel disco d’esordio del gruppo emiliano. Dato che Abyss Of Humanity non ci è affatto dispiaciuto, ci aspettiamo buone cose anche per il full-lenght.

  • 7,5/10

  • CRIMINAL SIDE - Abyss Of Humanity

  • Tracklist

    01. W(h)ellcome
    02. Abyss Of Humanity
    03. Unfair Black Death
    04. Fight Again
    05. Burn The False
    06. Mass Suicide
    07. To The Silence


  • Lineup

    Lorenzo “Sighi” Sighinolfi - voce
    Enrico “Eney” Berti - chitarra solista
    Giuseppe “Leo” Rella (sul demo) - chitarra ritmica
    Lorenzo “Lollo” Truppi - basso
    Alex “Gaio” Gaiani - batteria
    Luca Paolini (formazione attuale) - chitarra