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Winter Of Souls

La provincia di Bergamo si conferma terra fertile per il doom e dopo i Thunderstorm, ormai nome di punta della scena mondiale, facciamo ora conoscenza dei Winter Of Souls, quartetto di Seriate giunto con questo demo di quattro pezzi, più intro, alla sua seconda uscita autoprodotta.
Considerato che si tratta ancora di un demo, questo mini omonimo mostra suoni degni di un disco ufficiale; tutto suona potente, nitido, corposo, difficile capire che si tratti di un demo se non lo si conosce in anticipo. Si è posta molta cura anche per l’aspetto grafico, per la copertina infatti si è scelto un dipinto del pittore tedesco Friedrich Caspar David, a soggetto invernale, tanto per riallacciarsi al nome della band, e il booklet contiene tutti i testi e una foto dell’ensemble.
Se l’aspetto formale è buono, altrettanto si può dire della musica, già sufficientemente matura da garantire un esordio di tutto rispetto. Il doom dei nostri calca la mano su riff pesanti e moderatamente aggressivi, lunghi e profondissimi, dove poche accelerazioni sono concesse, e non c’è spazio per momenti ultra-slow, che rendano i pezzi troppo immobili. Il contesto plumbeo e sottilmente minaccioso in cui si muovono i Winter Of Souls li porta su un versante caro ai primi Paradise Lost, il riffing doom-death, i malinconici assoli, le armonizzazioni chitarristiche hanno molto del periodo più duro del leggendario act inglese.
Il tasso di aggressività dei brani rimane sempre alto, le sfumature gothic sono un sottile velo, adagiato su un sound grosso e incisivo, dove le chitarre non smettono mai di tessere trame caliginose, dure come la roccia.
I Winter Of Souls mostrano un’ottima versatilità nella costruzione dei refrain, che rimangono centrali nella struttura dei brani, sia che restino molto oscuri come in A Wake, sia che costituiscano una leggera apertura melodica come su InHis Eyes. Pass The Gate è invece la song più movimentata, la meno doom del lotto, quella più adatta a farsi amare dai non fans del genere, e realmente trascinante nel chorus e nell’assolo. Misteriosa ed intrigante la chiusura, The Antiquary completa la tracklist del demo parlando di inquietanti manifestazioni del maligno, aggiungendo cupezza con alcuni samples da un film horror italiano di qualche anno fa, azzardo “Inferno” di Dario Argento, ma non ne ho la certezza. Si tratta comunque di un altro ottimo pezzo, e data l’elevata qualità di questa release penso che in breve tempo i quattro ragazzi bergamaschi approderanno al debut, sarebbe delittuoso se nessuna casa discografica li mettesse sotto contratto.

  • 7,5/10

  • Winter Of Souls -

  • Tracklist

    01. Ash
    02. Venus
    03. Decades (instrumental)
    04. Esther Chose The Water
    05. Mechanical Travel


  • Lineup