Loading

DRYADES – De Contemptu Mundi

L’esperienza del debut-album risulta spesso essere, per una band emergente, uno dei momenti più significativi ma, in alcuni sfortunati casi, uno dei più traumatici. E questa volta, pare che siano stati i nostrani DRYADES a incappare in un clamoroso “buco nell’acqua”. L’EP di questa folk/metal band milanese risulta essere affetto da un’inascoltabilità assoluta. Quattro tracce in tutto che, dopo solo pochi secondi, coinvolgono l’ascoltatore in un processo distruttivo misto di noia e monotonia. Peccato, però: i titoli sembravano promettere bene. Già nella opening-track “De Contemptu Mundi” è tangibile la completa inesperienza di questo quartetto che, nonostante sia riuscita a comporre una gradevole melodia di strumenti a fiato, è fortemente penalizzata dalla performance vocale di Serena Fiandro. Intonata, per carità, ma priva di sfumature e spunti creativi. Ancora strumenti a fiato nella seconda track “Eras Quan Vey Verdeyar” che, nonostante mettano in luce lati più versatili della personalità vocale di Serena si rivelano, nuovamente, fiacchi e monotoni. Le tracce conclusive dell’album, “Venite A la Dansa” e “Ja Nuns Hons Pris“, non fanno altro che alimentare il malessere esistenziale scaturito dall’ascolto di questo album.

Per quanto questo EP abbia ampiamente deluso le nostre aspettative, consideriamo un peccato il fatto che tutte queste varietà di idee e strumenti siano state  sviluppate con poca originalità e, probabilmente, con poca esperienza. Esperienza che auguriamo ai DRYADES di acquisire nel tempo, con costanza e, magari, con qualche spunto in più.

  • 4,5/10

  • DRYADES - De Contemptu Mundi

  • Tracklist

    1. De Contemptu Mundi
    2. Eras Quan Vey Verdeyar
    3. Venite A La Dansa
    4. Ja Nuns Hons Pris


  • Lineup

    Serena Fiandro - voice, gemshorns, rauschpfeife, recorders, harp
    Andrea Tuffanelli - bagpipe, bass, lute
    Alessandro Grillo - guitar
    Andrea Lari - drums

    Live guests
    Riccardo Trivellato - lute, theorbo, maurache
    Silvia Vicario - harp
    Raffaella Bortolini - shawm, recorders, baroque oboe