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FURYU – Ciò Che L’Anima Non Dice

Chi è appassionato o segue anche solo saltuariamente il prog e guarda la situazione senza paraocchi la scena non può non ricordare un serpente che si mangia la coda. Gruppi bravissimi e dalle potenzialità infinite che non fanno altro che ripetere con ben poche variazioni quello che i capostipiti diedero alla luce ormai quasi mezzo secolo fa. Pensare che il prog nacque con l’intento di stravolgere le regole e invece le formazioni attuali si trovano spesso a soccombere a stilemi che impongono di suonare certi tipi di scale o usare un determinato suono di synth è un paradosso bello e buono. Per fortuna esistono band come i Furyu che delle regole se ne infischiano bellamente e decidono che di cloni dei King Crimson ce ne sono già abbastanza al mondo.

Ecco quindi che il loro prog si spoglia di tutta quella pomposità data dalla fin troppo spesso abusata sezione elettronica per abbandonarsi alla ruvidezza che il rock ed il metal sanno trasmettere. Scelta coraggiosa quella di privarsi di synth ed hammond, perché se da un lato vengono esaltate le chitarre e soprattutto il basso dall’altro il suono risulta a tratti fin troppo scarno. Per fortuna il quintetto ha la capacità di scrivere ottimi brani, lunghi, articolati, coinvolgenti, ricchi di cambi di tempo e di umori che rendono il viaggio attraverso “Ciò che l’anima non dice” veramente appassionante. Decisamente originale l’amalgama di generi che i Furyu riescono a proporre: questo è veramente crossover, con rock, sferzate metal, improvvisazioni jazzistiche e stacchi funkeggianti ed il collante prog a tenere tutto unito. Molto interessante anche l’approccio al “cantato” che fa capolino saltuariamente all’interno dei brani che risultano sostanzialmente strumentali: al posto di una tradizionale melodia vocale la band preferisce un approccio parlato e molto teatrale, scelta che può piacere o meno ma di sicuro conferisce spessore ed originalità ai pezzi. Anche la leggerissima elettronica che fa capolino a sprazzi viene utilizzata in modo intelligente, per andare a coprire qualche “vuoto” ed arricchire di atmosfera un lavoro che rimane comunque guitar-oriented. Nota di merito anche sul booklet dell’album, in cui ogni brano viene rappresentato come una pagina di un fumetto con protagonista la band, e per il fatto che il lavoro sia scaricabile gratuitamente. Sarebbe da folli non approfittarne!

Ottimo lavoro veramente quello svolto dai Furyu, che riescono benissimo nella non facile impresa di sdoganare il prog e renderlo fruibile anche a chi questo ostico genere normalmente non va giù.

  • 7,5/10

  • FURYU - Ciò Che L’Anima Non Dice

  • Tracklist

    1. Illusione dei miei giorni
    2. ... e poi la luce
    3. Un momento: vado a fuoco
    4. Fianlmente io sono
    5. La vastità del mio tempo/Ciò che l'anima non dice


  • Lineup

    Michele Zappoli - basso
    Grechi Riccardo -batteria
    Federico Melandri - chitarra
    Giulio Capitelli - chitarra
    Damiano Storelli - samples


  • GenereProg/Crossover
  • Anno2010
  • Casa discograficaAutoprodotto
  • Websitewww.furyu.it