Ogni tanto ci si concede di scovare qualche band che sconosciuta, che ci incuriosisce magari dalla copertina o dai titoli delle song; non le si trova nei negozi, ma nei piccoli pub mentre praticano ancora la faticosissima (ma piacevolissima) gavetta.
Ed in uno di queste scorribande ho ‘trovato’ il quartetto in questione. Dai piedi delle Orobie, gli ICS muovono i loro primi passi calcando i palchi di numerosi locali e di un paio di festival open air. Dopo qualche rivoluzione nella line up entrano in studio e sciorinano questo “Season In The Ass” che mette in mostra due interessanti qualità: la voglia di ‘partire’ da un genere stilizzato come il thrash anni 80 (e di rinverdirlo) e la capacità non comune di far le cose con criterio senza prendersi troppo sul serio (vedesi i testi).
Tecnicamente valido, prodotto con generosità e mordente, suonato davvero bene (per la giovane età dei componenti è davvero un piacere sentire tanta ‘personalità’) e arrangiato discretamente, gli ICS donano un ep di cinque inediti e una cover (una deliziosa versione di “Troops Of Doom” dei primi Sepultura), uccidendo tutto quello che osa attraversare la loro strada.
Canzoni ricche di spunti e di riffs, strutturate con intelligenza, fornite di midtempos e di velocizzazioni improvvise…questo è “Season In The Ass”! Non è necessario il track by track, dato che tutto il materiale è valido e decisamente variegato.
Benvenuti nell’universo delle band che vogliono far sul serio; qui il thrash gronda a fiotti continui e si spera perpetui così a lungo. Un valido inizio che ogni thrasher apprezzerà maniacalmente.
