L’immagine non è tutto nel rock: può essere un valore aggiunto importante, una chicca accattivante in un contesto già incisivo o un semplice modo per chiarire i propri pensieri ai fans; ma in un cd la parte importante la fanno le note, gli strumenti, le melodie e le songs.
Per cui non mi è facilissimo recensire questi Phaith, band veneta proveniente dall’incanto di Cortina d’Ampezzo che si propone di ‘mettere in musica la forza delle Dolomiti’; un proposito interessante, che salta all’attenzione in modo micidiale e che deve rivelarsi un vero highlight. In circolazione da più di un decennio, hanno nel loro curriculum un ep uscito nel 2005, alcuni demo e la partecipazione ad un paio di edizioni del Badia Rock Festival, dove hanno condiviso lo stage con gente del calibro di Doro, White Skull e Atrocity.
“Redrumorder” staglia le proprie basi su un heavy metal classico anni 80, infarcito di assoli (molti) e carico di ritmiche e cambi di tempo; il contesto lirico è interamente dedicato ai problemi della nostra società, come viene ben esemplificato nel booklet (davvero azzeccato, sembra di avere in mano un quotidiano come il Times) e forse è su questo che il quintetto bellunese basa il proprio punto di forza. Tecnicamente, “Rerumorder” è un disco che offre suoni gradevoli e caldi, una produzione mirata all’impatto live e un mixaggio sufficientemente equilibrato.
Ma trovare una canzone (o anche una di più) che li renda davvero interessanti è un’impresa ardua: i momenti migliori (meglio dire quelli più accessibili) si trovano in “Videodrome”, “Deep In The Human Soul” e “Death Is Pornography”, dove le variazioni di strutture sembrano essere meglio concepite e la band si esprime convinta e solida…la restante parte, sempre a mio parere, è un piacevole tentativo di trovare la propria via, sperimentando arrangiamenti e variegando il songwriting (a volte in maniera poco ortodossa).
In conclusione, dietro all’avvincente immagine mostrata dal marketing, si nasconde una band che ancora non ha trovato un proprio percorso; il consiglio, qualora lo volessero, è di continuare a sperimentare scindendo le idee che possono calzare ad hoc da quelle che confondono…
Sufficienza piena…ma attenzione al prossimo passo.