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Leave Your Heart

Una virata secca e decisa nel Gothic Rock per questa tornata di recensioni. Questa volta facciamo la conoscenza del gruppo veneto Version Nemesis, con il loro secondo lavoro autoprodotto, Leave Your Heart, che dovrebbe spaziare nelle melodie di questo genere, influenzato dalle più celebri bands del genere. Dopo un paio di ascolti attenti ci si rende conto che l’influenza gothic rock è minima,molto accennata e poco sviluppata, in puro stile Him, Poisonblack, Negative e chi ne ha più ne metta.

L’album nella sua totalità risulta caratterizzato da pochi momenti di adrenalina, sicuramente rintracciabili in canzoni come I Won’t Fail e Cross The Line, diluiti in brani dalle sonorità più malinconiche, lente e meste, e a momenti sicuramente più armonici e più vicini a melodie pop, come nel branoThe Most Beautiful Roses, malinconico e struggente, dove c’è sicuramente più spazio per la voce di Mat e le chitarre acustiche. Leave Your Heart , la titletrack, senz’altro è un buon brano, blando e malinconico, dove il melodico e la tranquillità, si sovrappongono a riff più decisi e potenti, a scariche di adrenalina che chiudono il brano e l’album.

Da un punto di vista musicale, c’è sicuramente da lodare la cura dei suoni, pur essendo un disco autoprodotto, e la tecnica tutto sommato buona dei ragazzi, che presentano idee e spunti interessanti, come il piccolo intermezzo puramente strumentale di Everything Is Now . Purtroppo il grosso difetto di questo disco è la voce di Mat: risulta poco vigorosa, in generale troppo poco graffiante, e sembra faticare parecchio nei brani più potenti e decisi, come si può notare, ad esempio nel finale di Leave Your Heart . A volte, la sua voce, proprio perché sembra faticare, viene sommersa e sovrastata dagli strumenti, come si può notare nel ritornello di Where Heaven Is. In Falling Down purtroppo, certi vocalizzi alla Ville Lahaiala risultano poco convincenti, e dunque un po’ sgraditi all’orecchio. Da lodare la sua prova vocale in Surreal ed in The Most Beautiful Roses, dove dimostra di trovarsi a suo agio, in questi brani più melodici e più tranquilli. Un altro grosso difetto è che questo album, almeno al mio orecchio, risulta un po’ troppo malinconico e piatto, con pochi punti di adrenalina e di emozioni forti, risultando monotono e un po’ troppo malinconico anche nei testi, diciamo anche un po’ monotematico, dove di certo non predominano sentimenti positivi.

Spiace bocciarli, ma sicuramente sapranno rifarsi nel prossimo lavoro, dove auguro loro che abbandonino un po’ questa vena malinconica dominante in questo lavoro.

  • 7,5/10

  • Leave Your Heart -

  • Tracklist

    01. W(h)ellcome
    02. Abyss Of Humanity
    03. Unfair Black Death
    04. Fight Again
    05. Burn The False
    06. Mass Suicide
    07. To The Silence


  • Lineup

    Lorenzo “Sighi” Sighinolfi - voce
    Enrico “Eney” Berti - chitarra solista
    Giuseppe “Leo” Rella (sul demo) - chitarra ritmica
    Lorenzo “Lollo” Truppi - basso
    Alex “Gaio” Gaiani - batteria
    Luca Paolini (formazione attuale) - chitarra