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Alex Staropoli – Rhapsody of Fire

Nel corso degli anni i Rhapsody of Fire hanno subito varie peripezie, dal cambio di nome a quelli di line up, passando per la formazione, da parte di ex membri, di progetti paralleli dallo stesso nome (o quasi). A tutto ciò, però, la creatura di Alex Staropoli ha saputo resistere, per tornare, con un nuovo cantante (Giacomo Voli) sul mercato con un disco di inediti, “The Eighth Mountain”. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di parlare direttamente col mastermind, Alex Staropoli, e questo è quanto ci ha detto:

Ciao Alex, benvenuto su HeavyWorlds.com! Come sta andando la promozione di “The Eighth Mountain”?

Molto bene grazie! L’entusiasmo dei nostri fans e dei media si sta facendo sentire molto forte!

Complimenti per il nuovo album, che mi è piaciuto molto. A un primo ascolto, “The Eighth Mountain” mi sembra un disco molto diretto, sembra pensato per essere suonato dal vivo, e credo che possa rendere alla perfezione anche in sede live. Sei d’accordo?

Sì, sono d’accordo! Infatti non vediamo l’ora di provare in sala prove i pezzi che abbiamo selezionato per l’imminente tour Europeo.

Il singolo “Rain of Fury” e “The Legend Goes On” hanno ricevuto critiche molto lusinghiere, a quanto ho visto. Eri preoccupato del responso dei fan, prima della loro pubblicazione?

Sono consapevole della qualità dei brani nuovi e molto fiero dell’album intero, quindi non vedevo l’ora che i fans sentissero i primi singoli e non vedo l’ora che esca l’album.

Considerato il numero di musicisti coinvolti, non deve essere stato semplicissimo registrare il disco. Hai qualche aneddoto da raccontarci sulle registrazioni?

è stato impegnativo, ma ci siamo presi il tempo necessario per tutto il processo lavorativo. L’unico aneddoto forse è il fatto che il brano che ho composto più velocemente, praticamente in mezzora e alla fine della produzione, anzi, praticamente a ridosso del mix, fosse proprio “Rain Of Fury”, il brano che è stato scelto con forza da AFM Records per il videoclip del singolo.

“The Eighth Mountain” è ricco di collaborazioni, tra cui spicca quella con la Bulgarian National Symphony Orchestra di Sofia. Com’è nata la vostra collaborazione?

Collaboro da alcuni anni con Vito Lo Re, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, proprio lui mi ha consigliato la Bulgarian National Symphony Orchestra. E’ stata un esperienza fantastica poter lavorare con un’orchestra che vanta registrazioni per più di 600 colonne sonore. Lo “Stone Recording Studio” di Roma di Marco Streccioni, che ha collaborato con artisti del calibro di Ennio Morricone, ha curato l’aspetto tecnico delle registrazioni in loco.

Parlando del concept dietro l’album, senza voler svelare troppo, hai detto che ha a che fare con quale strada uno scelga nella vita. Quale strada avresti percorso nella tua, se non fossi diventato tastierista dei Rhapsody of Fire, o se i Rhapsody non avessero raggiunto il successo che hanno invece avuto?

La musica mi appassiona da sempre e quindi avrei sicuramente lavorato nello stesso ambito, studio di registrazione, produzione, mix, live mix, etc.

La strada che sceglierete a breve invece è quella del tour europeo in cui vi imbarcherete fra poco. State pianificando anche qualche tappa nei festival estivi?

Esatto, abbiamo varie opzioni che stiamo vagliando proprio in questi giorni. Noi siamo sempre pronti a portare la nostra musica ed energia ovunque nel mondo, è la nostra missione.

La tua carriera musicale coi Rhapsody ormai è più che ventennale: facendo una retrospettiva, qual è stato, a oggi, il momento più felice della tua esperienza con il gruppo e quale quello più amaro, se c’è stato?

Il momento tra i più belli, e ce ne sono parecchi, sicuramente quando Limb (Limb Music) ci comunicò i primi incredibili risultati delle vendite di “Legendary Tales”. Considerando che si stava parlando di una band heavy metal, una band Italiana e all’esordio, i risultati erano sbalorditivi. Eravamo comunque molto consapevoli che avevamo creato qualcosa di speciale che sarebbe stato apprezzato a livello mondiale. Di momenti davvero amari non mi vengono in mente in realtà.

Come musicista coi Rhapsody hai sperimentato e ottenuto molto: hai suonato con varie orchestre, hai avuto come ospite in diverse occasioni Christopher Lee, ecc. Oggi hai ancora qualche sogno nel cassetto, da realizzare con il gruppo?

Ci sono sempre dei sogni e degli obbiettivi da raggiungere, alle volte semplici e alle volte molto ambiziosi. Per ora ci concentriamo sul nuovo album ed il tour che partirà breve!

L’intervista è conclusa. Se vuoi, puoi lasciare un messaggio ai nostri lettori.

Estendo l’invito a venirci a sentire a Milano e a Bologna in Marzo, saranno le ultime due date del tour Europeo e vorremmo celebrarle assieme a tutti i nostri fans, grazie a tutti!