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Bleed Someone Dry – Alessio

– Ciao ragazzi, benvenuti su Heavyworlds.com! Siamo nel pieno della promozione del vostro terzo album, come vi sentite dopo i primi feedback, decisamente positivi, di pubblico e critica?

Ciao Fabiana, grazie dello spazio che ci dedicate innanzitutto! E’ molto soddisfacente vedere che il lavoro e il tempo impiegato nella realizzazione di “PostMortem | Veritas” stia dando ottimi frutti… Ci siamo impegnati molto in questa produzione ed eravamo ansiosi di vedere le reazioni che avrebbe suscitato il nostro album su pubblico e stampa… Beh, sinceramente finora tutto è molto positivo, ma non ci accontentiamo!

– “PostMortem | Veritas” è un album davvero molto maturo, curato e convincente. Quali fattori vi hanno spinto maggiormente verso un risultato così importante?

A mio avviso sono molteplici i fattori che ci hanno portato alla creazione di un “prodotto” come “PostMortem | Veritas”. In primis è doveroso evidenziare come questo sia il primo album di questa “moderna” formazione dei Bleed Someone Dry: io e Mattia – ovvero gli ultimi a essere entrati in formazione – non avevamo partecipato alla scrittura del precedente “Subjects”, quindi possiamo affermare che la nostra ultima fatica sia il primo “lavoro” concepito dalle nostre quattro teste! Inoltre, la fortuna di avere Jonny (chitarra) nel nostro gruppo che ha uno studio di registrazione e che si occupa di produzione musicale da molti anni ci ha agevolato sotto molti aspetti, la sua personale esperienza quotidiana con la realtà dello studio, quegli aspetti di esperienza acquisita con il tempo in materia di registrazione e post-produzione e così via… Senza dimenticare la favolosa possibilità che abbiamo potuto sfruttare lavorando fianco a fianco con il suo “socio in affari” Christian Donaldson!

– Come sono nate le collaborazioni con CJ (Thy Art Is Murder) e Luca T.Mai (Zu, Mombu)?

Sono state due collaborazioni nate in modo diverso: mentre per Luca T.Mai avevamo già pensato in fase di pre-produzione a lui per un ruolo confusionario e originale da inserire nella parte conclusiva dell’album, il guest di CJ invece è stato per certi versi fortunoso! Nella fase di post-produzione avevamo in mente di “marcare” sotto il profilo vocale quella precisa parte di “Our Martyrdom” e Chris ci rispose che aveva in mente una persona adatta al ruolo, con una voce profonda e possente… Sinceramente nessuno di noi si aspettava la partecipazione di un personaggio così importante!

– Spesso venite definiti come metalcore, voi stessi vi descrivete sui social Math/Deathcore, ma credo che nei Bleed Someone Dry ci siano molte altre sfumature. Che cosa vi influenza e cosa cercate di trasmettere ai vostri fans?

Sinceramente non riesco a dare un definizione precisa al genere che facciamo! Nei nostri pezzi è sicuramente presente una matrice death moderna, con influenze che sono riconducibili al genere “core” ma ci evolviamo anche in fasi più prettamente math, distorte e dissonanti… Il motivo è sicuramente dovuto al fatto che ognuno di noi ascolta musica pesante ma band e generi diversi… Spaziamo da gruppi “storti” come The Dillinger Escape Plan, Meshuggah e Converge a sound più death oriented come Whitechapel, Suicide Silence e Thy Art Is Murder… Ma ci affascina anche quella corrente più moderna tipica di band come Born Of Osiris, Veil Of Maya e Monuments… Insomma ascoltiamo molta musica!

– Un pezzo come “Damnetur Misericordia” sottolinea una grande apertura verso suoni molto moderni, in che direzione va secondo voi, il filone deathcore?

Ecco, appunto, intendevo proprio questo! In una traccia come “Damnetur Misericordia” è possibile sentire nella composizione caratteristiche e peculiarità riconducibili a generi come deathcore e math, ma volevamo anche creare un “ambiente sonoro” cupo, angosciante e scuro… Ci piace creare degli “scenari” musicali, delle melodie tetre. Noi seguiamo questa linea nel concepimento delle tracce.

– State sperimentando una nuova esperienza con la Fire Was Born Records, quanto è davvero importante la scelta di una casa discografica per un gruppo, specialmente italiano? Vorreste consigliare qualcosa a chi cerca di districarsi nella giungla dei contratti discografici?

La nostra collaborazione con la Fire Was Born è un semplice accordo stipulato tra due piccoli “enti” ma che hanno molta voglia di agire e impegnarsi per raggiungere piccoli o grandi risultati che siano… Se si è una piccola realtà nell’attuale scena musicale “underground” è difficile emergere e avere una possibilità di mettersi in mostra, ma l’impegno nel dare sempre il massimo e la volontà nel dare di più porta sempre qualcosa di positivo. E’ questo lo spirito che si deve tenere a mio avviso, ed è con tale dedizione che creiamo, promuoviamo e cerchiamo di “spargere” la nostra musica, che poi sono le nostre idee… Una band, piccola o grossa che sia, svolge sempre un ruolo molto importante nella promozione quindi l’unico consiglio che mi sento di dare è di non mollare mai e “spingere” sempre il più possibile.


– Ci è piaciuto molto anche l’artwork di  “PostMortem | Veritas”, da che cosa è ispirato?

L’artwork di PostMortem (realizzato da Colin di Rainsong Design) è la rappresentazione grafica di ciò che viene raccontato nel concept dell’album… Il percorso di Aelia, una bambina “prescelta” per essere presa in esame nel nostro contesto, nella nostra realtà attuale… Una storia moderna negativa e pessimista. Attraverso dodici punti vengono affrontati svariati argomenti, Aelia si pone delle semplici domande a riguardo di questi, domande tanto semplici nella mente di una bimba quanto complicate se osservate dal punto di vista di un adulto. Nella grafica è possibile riconoscere diversi oggetti riconducibili al nostro contesto sociale: un televisore, un quadro, dei libri… Molti di questi oggetti sono distrutti e malridotti un po’ a rappresentare il brutto esempio che diamo alle generazioni future ed il cattivo ambiente in cui sono costretti a crescere.

– Viviamo in un momento storico molto particolare, dalle molte contraddizioni. “Justice Has Become Utopia” è una vera e propria sentenza, spietata ma realista, oggi quanto è importante per i musicisti cercare di scuotere le coscienze? Trovate che dal mondo della musica non provengano scossoni abbastanza efficaci?

Penso che, in qualunque manifestazione artistica, l’artista provi a trasmettere delle emozioni, degli stati d’animo, delle idee. Il momento storico che stiamo attraversando non è sicuramente dei più floridi, né tantomeno positivo sotto svariati aspetti. A me sembra che nell’aria si respiri un malcontento generale, un’angoscia e uno strano senso di paura… I ragazzi non vedono un futuro positivo davanti a loro, la depressione prende facilmente il sopravvento. La società non aiuta sicuramente, anzi tutt’altro. Gridare e dare sfogo a uno stato di insoddisfazione generale sorge spontaneo, rinnegare preconcetti e strane abitudini idem… Nel mio caso è liberatorio, diciamo quasi salutare. Credo che il grido di denuncia di questo malessere sia generale ed evidenziato anche da altre band. E’ ciò che viviamo e pertanto deve essere raccontato.

– Come avete pianificato promozione e tour del vostro nuovo album? Cosa dobbiamo aspettarci nell’immediato futuro?

Per i prossimi mesi abbiamo in programma alcune serate per il centro e nord Italia. Per l’imminente anno nuovo abbiamo intenzione di organizzare un tour in Nord Europa e nella prossima primavera pensiamo di tornare qualche giorno in Russia. Inoltre siamo già impegnati nello studiare e scrivere nuovo materiale… Insomma abbiamo dei progetti in ponte che nel breve speriamo di cominciare ad annunciare.

– Siamo arrivati alla fine della nostra intervista, ci piacerebbe un vostro saluto ai nostri lettori e un messaggio per loro, qualsiasi cosa abbiate voglia di dirci!

Grazie ancora dello spazio concessoci ! Per noi è stato un grande piacere! Spero che queste righe possano essere state utili a incuriosire i vostri lettori al nostro “progetto”, se amate la musica dura e diretta ma anche melodie più aperte e coinvolgenti dateci una chance! Inoltre il 19 dicembre suoneremo al CS Bocciodromo di Vicenza assieme agli Uneven Structure e Lies Of Nazca, se siete nelle vicinanze e avete voglia di fare un po’ di macello vi aspettiamo per divertirci tutti insieme. Un saluto!

Alessio BsD