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Frozen Crown

Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto occasione di intervistare i Frozen Crown, dopo l’uscita del loro debut album. Ecco cosa ne è uscito dalla nostra chiacchierata!

– Ciao ragazzi, vi do il benvenuto su Heavyworlds, è un piacere avervi qui, come state? 

Ciao, è un piacere anche per noi!


– Vorrei che mi raccontaste per prima cosa come è nata l’idea della band.

L’idea della band è nata da Federico (chitarra, voce e tastiere) che dopo la sua esperienza
con i Be The Wolf ha deciso di iniziare un progetto metal. Giada, la singer, è stata la prima
ad aggiungersi alla formazione, originariamente concepita come una band da studio. In
seguito i Frozen Crown sono diventati una live band vera e propria con l’aggiunta di Filippo,
Talia e Alberto, rispettivamente al basso, alla chitarra e alla batteria.


– Chi di voi si occupa della stesura dei pezzi, del songwriting e dei testi?

Il songwriting e la stesura dei pezzi sono principalmente opera di Federico, con il
contributo di Giada su tre dei dieci pezzi, e con l’apporto ritmico di Alberto, che ha scritto e
arrangiato le sue parti di batteria. Anche i testi sono stati scritti da Federico e Giada.


– Quale è stato il momento più importante nella realizzazione dell’album? Magari quello dove
avete capito che era la strada giusta da intraprendere e che il vostro progetto si sarebbe
finalmente concretizzato?

Abbiamo capito che il progetto si sarebbe concretizzato quando abbiamo avuto conferma
dell’interesse da parte delle due label (Scarlet Records in primis, e Marquee / Avalon per il
Giappone), che hanno dato pieno appoggio ai Frozen Crown.


– Di norma, anche giustamente, molte band non vogliono essere catalogate in un unico
genere ed etichettate con un unico aggettivo. Vi chiedo però quali sono le maggiori
influenze all’interno del vostro sound.

Heavy Metal classico senza ombra di dubbio, oltre all’ovvio Power Metal (soprattutto quello
di fine anni 90). Per il resto ci sono diverse influenze estreme, tendenzialmente Death Metal
di stampo scandinavo.


– Avete gusti musicali simili all’interno della band? Quali gruppi vi piace ascoltare
normalmente?

Abbiamo gusti piuttosto differenti. Talia è fortemente influenzata da Kiko Loueiro, da Joe
Satriani e da Marty Friedman, mentre Filippo ha un background decisamente lontano dal
metal, e più radicato negli anni 90 e nel grunge. Giada, Alberto e Federico invece hanno
influenze estremamente varie, che oltre ai vari Nightwish, Blind Guardian e Sonata Arctica,
includono anche acts che con il Power Metal hanno a che fare ben poco, come Dark
Tranquillity e Nevermore.


– Alcuni di voi suonano o hanno suonato anche in altre band. I FROZEN CROWN
diventeranno la main band per ognuno di voi? E’ questo il vostro obiettivo?

Senza troppi giri di parole: decisamente si.


– Quanto è importante per voi l’aspetto live? Vi state muovendo anche per farvi conoscere il
più possibile sui palchi italiani ed internazionali?

E’ importante solo nel momento in cui c’è una vera e propria richiesta da parte del pubblico,
oppure, se si parla di autofinanziarsi dei live, nel momento in cui l’investimento è sensato e
non controproducente. Ci sono arrivate comunque diverse proposte e ci stiamo muovendo
per concretizzare alcune date per la prossima stagione.

– Sempre in ambito live, vi chiedo se vi piacerebbe andare in tour, magari di spalla ad un
gruppo famoso. Pensate possa essere una buona strada per far conoscere la vostra
musica?

Sicuramente un tour con gli Stratovarius, i Nightwish o i Sonata Arctica sarebbe fantastico.
Seguire una band importante in tour è sicuramente un’ottima strada per farsi conoscere
agli inizi, anche se non è necessariamente vero in tutti i casi.


– L’album di debutto è sicuramente un biglietto da visita importante per una band. Quali
sono le vostre aspettative nei confronti di pubblico e critica?

L’intento principale dietro “The Fallen King” era quello di realizzare un disco che avesse il

songwriting come main focus, piuttosto che l’originalità ad ogni costo. Abbiamo quindi
dato molta importanza alla scrittura delle canzoni, senza cercare disperatamente di
stravolgere dei canoni prestabiliti con l’intento di sorprendere (intento abbastanza sterile
nel 2018, in cui tutto è stato già detto musicalmente parlando ormai da diversi anni). Di
conseguenza, dato che molti recensori sembrano preferire dischi originali seppur
assolutamente carenti dal punto di vista del songwriting, ci aspettavamo diverse critiche
sul nostro sound e sull’essenzialità delle strutture delle nostre canzoni.
Fortunatamente ci sbagliavamo, e a parte qualche raro caso, il feedback fino ad ora è stato
ottimo, sia a livello di pubblico che di critica.

– Volevo salutarvi e ringraziarvi per il vostro tempo, facendovi un enorme in bocca al lupo per
il futuro. Come ultima domanda vi chiedo quali sono i vostri impegni per il futuro e vi
lascio anche la parola per salutare i vostri fans e i nostri lettori.

Stiamo per annunciare alcune date future (al momento quella del 27 Aprile con i
Temperance, e del 24 Giugno con i Rhapsody of Fire sono già confermate), e ci farebbe
piacere incontrare lì il nostro pubblico e i curiosi che magari ci hanno appena scoperti
tramite questa intervista. Per il resto abbiamo tante novità che non vediamo l’ora di
condividere, per cui restate sintonizzati sui nostri canali. A presto!