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Olof Wikstrand- Enforcer

Paladini della nuova ondata heavy/speed di scuola svedese, gli Enforcer tornano alla ribalta con “Zenith”, nuovo tassello nella loro discografia che ci ha dato occasione di scambiare qualche parola con Olof Wikstrand, cantante e chitarrista del gruppo. Eccone il sunto:

Ciao Olof, benvenuto su HeavyWorlds. Come stai? Come sta andando la promozione di “Zenith”?

Ciao, tutto bene,  grazie. La promozione è appena iniziata, e per il momento sta procedendo tutto per il meglio.

Credo tu abbia già risposto a questa domanda a qualsiasi altro giornalista, ma puoi presentare i nostri lettori il vostro nuovo disco?

Sì, “Zenith” è il nostro ultimo album; ne siamo molto orgogliosi, perché non contiene solo il tipico sound degli Enforcer, ma ha molta varietà al suo interno. Avevamo iniziato a comporre questo disco a maggio del 2017, ma poi abbiamo avuto diversi periodi di tour. Per l’occasione volevamo registrare un disco leggermente diverso dai precedenti, più vario.

In effetti l’ho trovato vario, a tratti epico, con anche un buon uso di tastiere, addirittura un assolo di…hammond?

Ah sì, è mio fratello Jonas (Wikstrand, batterista) che suona anche le tastiere. Sì, abbiamo cercato di costruire il disco facendo in modo che le tracce non si assomigliassero tutte e che ognuna avesse la propria identità. Abbiamo cercato di portare gli Enforcer ai due estremi; l’estremo della nostra “epicità” (“Zenith of the Black Sun” oppure “Ode to Death”), la matrice heavy (“The End of a Universe” o ancora “Zenith of the Black Sun”), mentre “Die for the Devil” è più “pop”, e poi ci sono tracce più veloci (“Searching for you”, “Thunder and Hell”). Abbiamo semplicemente cercato di rendere molto catchy le canzoni catchy e molto veloci le canzoni veloci.

In “Ode to Death” metti in mostra un cantato vario. A chi ti ispiri?

Non saprei, non c’è un cantante in particolare. Christian Augustin dei Sortilège (gruppo heavy metal francese che debuttò con un EP omonimo nel 1983, nda) è probabilmente il mio cantante preferito. Lo ammiro molto ed è probabile che qualche volta io assomigli a lui.

Cosa puoi dirci riguardo il tour promozionale di “Zenith”?

Suoneremo a diversi festival quest’estate, in Europa. Per il resto, i nostri piani dipendono tutti da come la gente accoglie il disco, e conseguentemente dalla richiesta. Le mie aspettative non contano, magari una volta uscito “Zenith” la gente lo odierà e non potremo pianificare nulla. Da parte nostra sicuramente cercheremo di suonare live e promuovere l’album il più possibile.

Avete recentemente sorpassato i 10 anni di attività. Qual è stato il momento migliore e il peggiore della vostra carriera?

Quanto al momento migliore: suonare ai festival davanti a molte persone è sempre molto bello, soprattutto quando suoni bene, ma in generale ti risponderei che il momento migliore è a ogni concerto dove hai una buona connessione con il pubblico. Il momento peggiore è quando siamo stati coinvolti in un incidente col van e abbiamo rischiato di morire, ma siamo riusciti a uscirne totalmente illesi. Oppure due anni fa, quando dopo essere stati troppo tempo in tour ci siamo sentiti così stanchi e spossati che quasi ci scioglievamo, ma poi tutto si è sistemato.

Avete trovato trovato una soluzione all’overtouring?

Più o meno. Non so come abbiamo fatto ad arrivare a quel punto, nel 2016. A ogni modo tutto si è risolto per il meglio.

Molti vi paragonano a mostri sacri del genere quali Iron Maiden e Judas Priest, anche se secondo me il vostro sound è un po’ diverso. Ti ritrovi nei paragoni?

Non credo che quei gruppi abbiano giocato un ruolo così importante nella mia vita. Voglio dire, ho tutti i dischi degli Iron Maiden e soprattutto dei Judas Priest, che per me sono decisamente più grandi degli Iron Maiden, ma nessuno dei due ha avuto un ruolo così fondamentale nella mia crescita artistica. Se mi chiedessi chi sono i miei gruppi preferiti, ti direi i Sortilège, oppure i Cradle dalla Russia. Ecco, penso che questi mi abbiano influenzato decisamente di più.

Grazie Olof, l’intervista è finita. Puoi lasciare un messaggio ai nostri lettori.

Grazie a chi leggerà. In estate suoneremo da qualche parte in Italia e spero di vedervi!