Eccoci al Female Metal Voices Tour 2018, una serie di concerti europei presentati dalla Crown Metal Booking Agency e dedicati alle voci femminili nel mondo della musica metal, tra band emergenti e non. Noi di HeavyWorlds, pronti in prima linea, siamo qui per raccontarvi come abbiamo passato questa serata (quasi) tutta al femminile all’Honky Tonky di Seregno (MI).
ASPHODELIA
È presto e al locale c’è ancora poca affluenza, ma gli italianissimi Asphodelia aprono le danze senza indugi, incitando il pubblico e ben contenti di esibirsi su suolo natio. In poco tempo la band è capace di presentarci efficacemente le loro atmosfere dark, accompagnate dalla melodiosa e calda voce di Samuela Fuiani, con alcuni brani tratti dal loro primo album fresco fresco “Welcome Apocalypse”. Sicuramente la loro prova, se non ci ha lasciati a bocca aperta, è stata certamente una proposta valida, un buon riscaldamento ad introdurre i successivi artisti.
IGNEA
Ci si sposta più a est con gli ucraini Ignea e il loro symphonic metal dalle influenze folk più orientali. Questa band ha un nome che gli calza a pennello; come fiammelle sul palco ci hanno scaldato piano piano e poi definitivamente conquistati con la loro performance semplice, ma efficace. Nella setlist presentata, non sono mancati brani veramente degni di nota come le forti “Alexandria” e “Şeytanu Akbar”. Con il pezzo di chiusura “Leviathan” ci hanno lasciati desiderosi di averne ancora del loro sound, ben bilanciato tra le parti melodiche più catchy e quelle più aggressive dal ritmo incisivo, molto ben dominate dalla minuta, ma potente vocalist Helle. Decisamente interessanti.
SKARLETT RIOT
Dopo un breve cambio di palco è il momento degli Skarlett Riot. I giovani inglesi ci propongono un sound molto più alternativo, che non è mai calante e sempre abbastanza tumultuoso, moderato dalla caratteristica voce di Skarlett, che ben si sposa con il genere. I brani proposti sono piacevoli e orecchiabili, i ritornelli melodici ci si imprimono nella mente e, se avessimo saputo i testi, sicuramente avremmo cantato accompagnandoli in coro. La conclusiva “Warrior”, il loro ultimo e valido singolo, mette in chiaro le intenzioni combattive di questi ragazzi. Ottima l’interazione col pubblico e con un’esibizione senza troppe sbavature, anche loro portano a casa la performance.
KOBRA AND THE LOTUS
L’atmosfera si fa più drammatica con le prime note dell’intro dei Kobra And The Lotus, che con “Losing My Humanity” travolgono il palco, davvero troppo piccolo per contenerli. Capitanati dall’impetuosa e allo stesso tempo incantevole Kobra Paige, ci servono una scaletta efficace di brani ben scelti, in grado di evidenziare i molteplici talenti della band. Sì, perché qui siamo di fronte a dei musicisti incredibili che sanno davvero quello che stanno facendo e lo fanno come si deve. Travolgenti i pezzi “Specimen X” e “Hell On Earth”, irruenti con “Velvet Roses”, non ci fanno mancare momenti più soft, ma senza mai placarsi. Oltre all’esibizione impeccabile che questa band ci ha regalato, una cosa è chiara: questi musicisti amano quello che fanno e soprattutto si divertono a farlo. Perciò con queste premesse…come poteva non essere meravigliosa la loro performance? Un inno all’attitudine heavy metal.
BUTCHER BABIES
Finalmente dopo alcuni minuti di attesa, arriva il momento delle famigerate Butcher Babies, che inaugurano il palco con il brano “Korova”. Non c’è altro modo di descriverle: queste due ti colpiscono dritte in faccia, come un treno lanciato a tutta velocità. Infatti, i principali ingredienti della ricetta di Heidi e Carla sono la loro inesauribile energia e la loro presenza scenica, che si divora tutto il palco e ogni singola persona nel pubblico. Con una scaletta soddisfacente, ricca e ben variegata, la situazione si fa sempre più bollente e il pubblico è totalmente preso già al terzo pezzo, la ben conosciuta “Monsters Ball”. Il duo, oltre all’ottima tenuta di palco, mette in mostra le proprie voci graffianti e ben controllate, nonostante il continuo dimenarsi e saltare. Non mancano i pezzi più acclamati quali “Lilith”, “Headspin” e “They’re Coming to Take Me Away”, per chiudere infine (dopo una bevuta di Jäger), con la devastante “Magnolia Blvd.” Non c’è verso di scappare dal contatto coinvolgente e diretto delle due belle californiane: una micidiale macchina da combattimento.
Per tirare le somme, da questo spettacolo abbiamo avuto molto di più di quello che ci aspettavamo. Non si è trattata di una semplice serata dedicata solo ad alcune female fronted metal bands, ma di un evento dedicato a degli artisti di talento, capaci di offrire al pubblico (purtroppo non troppo polposo, come anzi avremmo voluto vedere) uno spettacolo di una certa qualità. Per qualche ora, questa sera ci siamo dimenticati del mondo esterno e abbiamo pensato solo a divertirci.