Annunciato l’estate scorsa per la gioia dei fan del folk metal, il “Wayfarers & Warriors Tour“, formula che vede in veste di coheadliner Korpiklaani e Turisas, è finalmente approdato anche in Italia, dove pubblico e bands sono stati accolti da una splendida giornata di sole, ma anche da un vento decisamente fastidioso.
TROLLFEST:
Ad aprire le cerimonie ci pensano quei matti dei Trollfest; saliti sul palco con vestiti da principesse e palloncini in ogni dove, i norvegesi impiegano poco tempo a scaldare il pubblico. Da servi del caos quali si professano, intrattengono il pubblico con una varietà di idee da villaggio vacanze. Dal wall of death rivisitato, passando per metà pubblico seduta e metà pubblico saltellante, a comando, per poi finire in grande stile con uno dei trenini più lunghi che il Live Club abbia mai visto.
E la musica? Beh, suoni imperfetti a parte, i Trollfest suonano bene e ci deliziano con gemme come “Professor Otto” e “Solskinns Medisin“. Uno show che non dimenticheremo.
TURISAS:
Le cose si fanno decisamente più serie quando salgono sul palco i guerrieri della guardia variaga. Costumi di scena e face painting rosso e nero d’ordinanza, i nostri partono con “As Torches Rise” coinvolgendo fin da subito gli astanti. Da lì in avanti è un vero e proprio viaggio tra headbangin’, epicità folk e, in larga misura, storia bizantina. Se “We Ride Together” è una cavalcata che metterebbe di buon umore anche i morti, “To Holmgard and Beyond” è il classico del gruppo che tutti volevano sentire e che la metà abbondante si è trovata a canticchiare in macchina mentre tornava a casa. “The Court of Jarisleif” poi è fantastica nel suo essere frenetica all’inverosimile.
Nello show poi c’è un importante nuovo elemento di cui tenere conto: il violinista Olli Vänskä è stato temporaneamente sostituito dalla talentuosa Caitlin de Ville, perfettamente calata nel suo momentaneo nuovo ruolo e ben accolta dai fan. Gli arrangiamenti parzialmente nuovi di violino non inficiano minimamente il risultato finale del concerto che, ben guidato dal mastermind Mathias Nygård, bella voce e buon intrattenitore, sembra concludersi con “Rasputin“.
In realtà lo show è tutt’altro che concluso, e c’è spazio per un set acustico sulle note di “The March of the Varangian Guard” e “For Your Own Good“. Chiuso il sipario, si ha la certezza di aver assistito a un concerto decisamente memorabile dei Turisas.
KORPIKLAANI:
Viene quindi il turno del clan della foresta, che apre le danze lasciando molto spazio all’ultimo album “Kulkija“, a partire da “Neito“. Suoni ordinati, buona presenza e un pubblico coinvolto sono gli elementi fondamentali del concerto del gruppo finlandese. Peccato forse che alla lunga il suono dei nostri diventi piuttosto prevedibile e i finnici sembrino svolgere semplicemente un compitino; d’altra parte il loro stile è facilmente riconoscibile (e non è un male) e probabilmente i fan dei Korpiklaani non si aspettano nulla di diverso.
Sul finale, sono degne di nota la nuova versione di “Beer Beer” con ospiti i Trollfest sul palco, l’ormai classica “Vodka” e l’altrettanto immancabile “Happy Little Boozer” con la partecipazione di Jesper Anastasiadis dei Turisas al bouzouki. Terminato lo show l’impressione è senza dubbio positiva, ma si ha la sensazione che dagli headliner ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più.
Tirando le somme sulla tappa italiana del “Wayfarers & Warriors Tour” la nostra impressione è che sia stata una serata decisamente piacevole e che ha visto alternarsi sul palco tre gruppi molto diversi, seppur racchiusi spesso sotto l’etichetta omnicomprensiva di folk.